ROMA – In sei puntate la miniserie Senna di Vicente Amorim con protagonisti Gabriel Leone e Kaya Scodelario racconta gli ostacoli, gli alti e bassi, le gioie e i dolori del leggendario Ayrton. Si parte dall’inizio della carriera automobilistica del tre volte campione del mondo di Formula 1 (1988, 1990 e 1991), quando si trasferisce in Inghilterra per gareggiare nella Formula Ford, fino al tragico incidente di Imola, durante il Gran Premio di San Marino che gli tolse la vita a soli trentaquattro anni. La trovate da oggi su Netflix e si può dire che arriva proprio al momento giusto. Quest’anno, infatti, ricorre il trentennale dalla scomparsa di Senna e dal quel primo maggio del 1994 che finì con il renderlo una leggenda.

Ma non mito perché già da vivo lo era, Ayrton Senna. Per i suoi genitori, Neyde e Milton, era Beco. Per tutti gli altri Magic. Riusciva a rendere ordinario lo straordinario Senna. Era metodico, coraggioso, fiero, un leader dentro e fuori la pista, competitivo ma sempre con onore e mostrando rispetto all’avversario. Voleva vincere Senna, non sapeva fare altro che questo. Correre più forte degli altri, meglio degli altri, buttandosi dentro ogni varco possibile, che fosse curva o rettilineo: «Correre, competere, è nel mio sangue. Fa parte di me, fa parte della mia vita. L’ho fatto per tutta la vita e spicca su tutto il resto». La miniserie di Amorim ce lo racconta con cura, attenzione e devozione.

Dalle gare di kart da adolescente, a quella in Formula 1 tra Toleman e Lotus, i titoli con la McLaren e la breve (e tragica) esperienza con la Williams. Nel mezzo le cadute, le risalite, l’amicizia con Ron Dennis, la rivalità con Alain Prost degna di un poema cavalleresco, gli amori, la spiritualità e una narrazione che parte dal momento dell’incidente per poi riavvolgere il nastro in uno sviluppo fluido e armonico che incanta e trascina lo spettatore. Tutte componenti rese vita da un Gabriel Leone che dopo Ferrari e il ritratto caratteriale di Alfonso de Portago, si misura con una leggenda uscendone vincente. È tutto Senna, parabola universale di una vita che tra passato e presente, cronaca e storia, non smette di stupire.
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