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Io & il cinema | Sam Riley: «Wim Wenders, 007 e i ricordi de L’uomo dei sogni»

La rubrica di Hot Corn in cui musicisti, scrittori, attori e registi raccontano i loro film preferiti

Sam Riley
Da Ian Curtis a quella passione per Wim Wenders: Sam Riley

LONDRA – Lo abbiamo sempre amato, fin dalla prima volta che lo abbiamo visto sul grande schermo nei panni di Ian Curtis, il cantante dei Joy Division, nel bellissimo Control. Da quel momento, era il 2007, Sam Riley è partito da Leeds per Hollywood, tra Maleficent e On the Road, passando il bel western tedesco Lo straniero della valle oscura (ve ne avevamo parlato qui) diventando uno dei migliori attori della sua generazione, come dimostra anche in Radioactive, che potete ora recuperare in streaming su CHILI. Lo abbiamo incontrato a Londra dove gli abbiamo sottoposto il nostro questionario di Io & il cinema.

IL PRIMO FILM CHE MI HA FOLGORATO – «Allora, vediamo: uno dei primi film che ricordo di aver visto al cinema con i miei genitori è stato senza dubbio Il libro della giungla, il classico della Disney, ma il primo film che mi ha veramente folgorato, che mi ha fatto scattare qualcosa dentro mentre, seduto in sala, lo guardavo è stato 007 – Zona pericolo con Timothy Dalton nel 1987. Direi questa è stata la prima esperienza cinematografica…».

Timothy Dalton in 007 – Zona Pericolo.

IL FILM CHE NON MI STANCO MAI DI GUARDARE – «Qui la risposta è un po’ più complessa, perché ce ne sono davvero molti di film che amo vedere e rivedere. Ne dico uno: L’amico americano di Wim Wenders, con Bruno Ganz, che aveva interpretato Hitler ne La caduta con mia moglie (l’attrice Alexandra Maria Lara, nda) e Dennis Hopper. Il film è basato una una serie di libri su Ripley di Patricia Highsmith, è stato girato negli anni Settanta ed è una specie di neo-noir. L’ho rivisto poche settimane fa per l’ennesima volta. Mi colpisce sempre».

The American Friend
Bruno Ganz ne L’amico americano.

LA SCENA CHE MI COMMUOVE SEMPRE – «Uno dei primi ricordi che ho è a casa, a Leeds, a guardare L’uomo dei sogni con Kevin Costner assieme a mia madre e a mio padre. A un certo punto ricordo che, quando il figlio, Costner, gioca a baseball con il padre morto anni prima, io e mamma abbiamo cominciato a piangere. Ecco, quella scena mi tocca sempre. Più recentemente invece ho visto sia Coco che Oceania e mio figlio si è messo a piangere alla fine e così mi ha contagiato. La Disney è maestra in queste cose…».

Field of Dreams
Ray Liotta e Kevin Costner ne L’uomo dei sogni.

LA MIA COPPIA PREFERITA – «Bonnie e Clyde in Gangster Story, o la coppia di Una vita al massimo. Oppure Belmondo e Jean Seberg in Fino all’ultimo respiro. Ce ne sono tante coppie che andrebbero menzionate, onestamente mi piacerebbe interpretarne una con mia moglie, un giorno o l’altro. Da ragazzino ero ossessionato da Superman e avevo una passione per la coppia formata da Christopher Reeve e Margot Kidder. La Kidder era fenomenale, fumava Marlboro per tutto il film, un film su Superman! Quanto sono cambiati i tempi! Oggi sarebbe impossibile».

Margot Kidder in Superman.

LA MIA COLONNA SONORA PREFERITA – «Ci sono due colonne sonore che ascolto – e ho ascoltato – più delle altre: quella de Le Iene e quella di Pulp Fiction, due film di Tarantino. Ricordo che uscirono negli anni Novanta, un periodo molto importante per la mia formazione, quindi furono importanti. Ma ne cito altre due: i miei genitori in macchina avevano le cassette delle colonne sonore di Pretty Woman e Dirty Dancing e le ascoltavamo sempre, quindi dico anche quelle…».

 

 

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