in

Picnic ad Hanging Rock | Peter Weir e i cinquant’anni di quel lungo pomeriggio di morte

L’Australian New Wave, il finale, la sparizione, il sogno: Da oggi di nuovo da riscoprire al cinema

Una scena di Picnic ad Hanging Rock, film di Peter Weir del 1975
Una scena di Picnic ad Hanging Rock, film di Peter Weir del 1975

ROMA – C’è un sottile ma doppio filo conduttore che lega due dei film più importanti della cinematografia di Peter Weir. Sia Picnic ad Hanging Rock che L’Attimo Fuggente, infatti – oltre a essere ambientati in un collegio (uno femminile, uno maschile) –, contengono una scena dove un personaggio recita il Sonetto 18 di William Shakespeare, forse la poesia d’amore più bella mai scritta. «Shall I compare thee to a Summer’s day? Thou art more lovely and more temperate.» recitano i suoi primi versi. Che in parte ci suggeriscono lo specifico giorno in cui è ambientata la narrazione del primo film, in particolare, quello che vi racconteremo oggi nella nuova puntata di Longform. Perché le misteriose vicende di Picnic ad Hanging Rock hanno luogo il Giorno di San Valentino dell’anno 1900. Cifra tonda come è tondo l’anniversario del film: Cinquant’anni, mezzo secolo.

Picnic ad Hanging Rock, di Peter Weir, fu presentato in Australia l'8 agosto 1975
Picnic ad Hanging Rock, di Peter Weir, fu presentato in Australia l’8 agosto 1975

Torna al cinema in questi giorni, grazie a Cineteca di Bologna con il suo progetto Il Cinema Ritrovato. Al cinema in collaborazione con I Wonder Classics, proprio in prossimità del San Valentino del 2025. Anche se per dovere di cronaca vi diciamo che il cinquantennale esatto di Picnic ad Hanging Rock cade l’8 agosto, ovvero di quando nel 1975, ad Adelaide, il film fu presentato in anteprima mondiale. Un film importantissimo anche solo perché apripista della corrente cinematografica dell’Australian New Wave che troverà il suo apice negli anni successivi tra Interceptor, di George Miller del 1978, e la formidabile doppietta segnata da Weir all’inizio degli anni Ottanta tra Gli anni spezzati e Un anno vissuto pericolosamente. Ma soprattutto in termini narrativi perché horror psicologico alla luce del sole capace di combinare l’innocenza dell’essere fanciulli ad accenni di sessualità inesplorata e poi interrotta di un silenzio buio e sordo.

Le ispirazioni impressioniste australiane nelle immagini del film
Le ispirazioni impressioniste australiane nelle immagini del film

Un film di mistero inquietante che riempie di soggezione e meraviglia nelle sue sensuali immagini di pura contemplazione visiva dall’aspetto etereo e sognante, Picnic ad Hanging Rock, e di cui Weir adattò la messa in scena nello stile e nel sapore cromatico della Scuola di Heidelberg degli impressionisti australiani di fine Ottocento. Il come ci riuscì è una storia-nella-storia del film. Ispirandosi al lavoro del fotografo e regista britannico David Hamilton, Weir e il DoP Russell Boyd procedettero drappeggiando diversi tipi di veli sull’obiettivo della cinepresa per ottenere l’effetto visivo diffuso e sfuocato, tra cui alcuni nuziali. Un’opera ricca, affascinante, dalla sensibilità ermetica che trascina lo spettatore sin dentro un mistero senza risoluzione tanto insospettabile quanto atipico. Un whodunit senza risposta, un esercizio di stile, un viaggio cinematografico onirico e oscuro e assolutamente indecifrabile su ammissione dello stesso Weir.

Anne-Louise Lambert in una scena di Picnic ad Hanging Rock
Anne-Louise Lambert in una scena di Picnic ad Hanging Rock

«Spesso fai quello che ti piace, e a me piace non sapere e non dare un senso. Puoi mescolare certe sensibilità come regista. Hitchcock diceva che i gialli erano le cose più difficili perché il finale è di solito così deludente. Abbiamo dovuto creare uno stile in cui il pubblico non volesse quel finale. Ciò che mi interessava era il fatto che le persone scompaiono ogni giorno, a volte apparentemente nel nulla, e non si sa più nulla di loro. È un tipo particolare di suspense per coloro che restano indietro. Ed è molto importante in molte culture seppellire il corpo e avere un senso di chiusura quando qualcuno muore. Ci piace la chiusura. Vogliamo andare al funerale. Con la scomparsa, non hai questo» dirà Weir in merito. Non a caso tra i film del cuore del compianto David Lynch e ispirazione diretta de I Segreti di Twin Peaks.

Un momento del film
Un momento del film

Sempre secondo Weir: «I film legano le cose in un lasso di tempo arbitrario, ma mi sono sempre piaciute le cose che non sono pienamente realizzate. Da bambino adoravo Sherlock Holmes, ma ricordo di essere rimasto deluso quando lui si presentava con queste semplici spiegazioni per questi misteri complessi. Sono sempre stato affascinato dal mistero in sé, piuttosto che dalla risposta che si cela dietro», ovvero del perché oggi più di ieri – cinquant’anni dopo – siamo ancora qui, travolti dai misteri di Picnic ad Hanging Rock e della sua narrazione spigolosa come parabola esoterica di orrore e magari anche di ghosting. Non fu dello stesso parere un addetto del distributore americano dell’epoca, l’Atlantic Releasing Corporation, che durante un test-screening utile a programmare il lancio in sala del film nell’inverno del 1979 prese davvero male la non-risoluzione del mistero al punto da reagire in maniera (eufemismo!) scomposta.

Una scena di Picnic ad Hanging Rock
Una scena di Picnic ad Hanging Rock

«Un distributore lanciò la sua tazza di caffè contro lo schermo alla fine, perché aveva sprecato due ore della sua vita, un mistero senza una fo*tuta soluzione!» raccontò Weir in merito, e in generale lo stesso pubblico dei test-screening rimase perplesso per le medesime ragioni: che fine ha fatto Sara (Margaret Nelson) e perché? Una domanda che in terra australiana, a dire il vero, in pochi si posero visto che Picnic ad Hanging Rock incassò la bellezza di 5 milioni di dollari che con l’inflazione oggi corrisponderebbero a oltre 40 milioni di dollari! Ma d’altronde perché porsela quando lo stesso Weir ci dà un’indicazione sulla natura narrativa della sua creatura filmica in una delle sue linee dialogiche più suggestive? «Ciò che vediamo e ciò che sembriamo non sono altro che un sogno, un sogno dentro un sogno» in perfetto bilico tra realtà e fantasia.

Anne-Louise Lambert in un momento di Picnic ad Hanging Rock
Anne-Louise Lambert in un momento di Picnic ad Hanging Rock

Almeno nelle dichiarate intenzioni dell’autrice dell’opera originaria, Joan Lindsey, che scrisse il letterario Picnic ad Hanging Rock nel 1967 (edito in Italia da Sellerio nel 1993) e che per più di un decennio giocò proprio sulla natura ambigua degli eventi narrati non confermando né negando mai se la storia raccontata fosse ispirata – o meno – a fatti realmente accaduti. Di certo la domanda se la pose l’executive Patricia Lovell che acquistò i diritti di utilizzazione economica da Lindsey nel 1973 per la modica cifra di 100 dollari dilazionati in tre mesi e che scelse Weir come guida registica dopo la visione ispiratrice dell’opera prima – Homesdale, mediometraggio del 1971 – con in un primo momento David Williamson allo script con Cliff Green subentrato a pre-produzione già avviata. Quella stessa domanda la fece, esplicitamente Weir alla stessa Lindsay dopo che, a trattative in dirittura d’arrivo, volle conoscerla di persona.

Un'altra scena del film
Un’altra scena del film

Disse Weir: «Ho pensato, che ottenga o meno il lavoro, devo fare questa domanda altrimenti è un brutto inizio. E devo sapere. Lei deve raccontarmi tutti i suoi segreti. Così ho introdotto la domanda durante quel caffè in quella bella stanza. Ho detto, “Lady Lindsay mi è stato detto di non chiederglielo, ma, la storia è vera?” E lei disse: “Giovane, spero che non mi farai più questa domanda” e io dissi: “Va bene” e dissi: “Bene, passerò a un’altra domanda difficile e potresti dirmi che non risponderai a questa” ma dissi: “Pensi che sia del tutto chiaro cosa è successo a queste ragazze, intendo nella tua mente, pensi che siano cadute in un buco? Pensi, per esempio, che siano state rapite dagli alieni?” E lei disse: “Qualcuno di quelli di cui sopra”», ma non era nemmeno quella la vera verità di Picnic ad Hanging Rock.

Nei cinema italiani il film fu distribuito il 18 marzo 1977
Nei cinema italiani il film fu distribuito il 18 marzo 1977

Quella la si seppe soltanto nella chiusura letteraria che fu pubblicata postuma a vent’anni dal romanzo originario, undici dalla mitologica trasposizione a mezzo filmico e a tre dalla sua scomparsa sotto il titolo di The Secret of Hanging Rock. Una raccolta di punti di discussione, commenti critici, analisi accademiche, teorie interpretative ma soprattutto del capitolo mancante che la stessa Lindsay scrisse e che in origine avrebbe dovuto far parte di Picnic ad Hanging Rock (il film lo trovate in streaming su Tim Vision e Prime Video) prima che l’editore scegliesse, in comune accordo con l’autrice, di rimuoverlo così da giocare con le aspettative del pubblico e la sua sete di mistero. La risposta? Leggetelo e vedrete, e chissà che Peter Weir non ci fosse arrivato prima di tutti noi…

  • LONGFORM | The Truman Show, le profezie di un capolavoro
  • OPINIONI | L’attualità de L’attimo fuggente
  • LONGFORM | L’attimo fuggente, la storia di un classico
  • REVISIONI | Un anno vissuto pericolosamente, le memorie di un cult
  • VIDEO | Qui per il trailer di Picnic ad Hanging Rock:

Lascia un Commento

La Ragazza del Treno

La Ragazza del Treno | Il libro di Paula Hawkins, Emily Blunt e le insidie delle apparenze

Un estratto dalla locandina ufficiale di Surface

VIDEO | Gugu Mbatha-Raw e il trailer della seconda stagione di Surface