MILANO – Qualche anno fa scorrendo i nomi di una lista nera stilata da un gruppo tedesco di estrema destra, Nürnberg 2.0, in cui comparivano politici e artisti considerati ostili, si trovava anche il nome di Fatih Akin, il regista tedesco di origine turca che ha dedicato la sua filmografia al racconto di una società multietnica, le sue problematiche, i pregiudizi e l’incontro di culture. Lo stesso regista che nel 2018 ha vinto il Golden Globe come Miglior Film Straniero con Oltre la notte. Una pellicola capace di riflettere sul concetto d’identità e radici, paura e inclusione attraverso una storia ispirata ad un vero fatto di cronaca.

Al centro del racconto una grande Diane Kruger – per la prima volta libera di recitare nella sua lingua, il tedesco – nei panni di Katja, moglie e madre nell’Amburgo dei nostri giorni la cui vita viene stravolta da un attentato terroristico di matrice neonazista in cui perde il marito, il turco Nuri, e il loro unico figlio, Rocco. Un film tripartito e dalle sfumature thriller che, indagando lutto, (in)giustizia e desiderio di vendetta, racconta il rigurgito razzista e fascista – mai realmente sopito – che attraversa l’Europa (e non solo).

Un’opera nata con il desiderio preciso di aprire un dibattito perché se gli ultimi vent’anni sono stati puntellati dalle azioni criminali del terrorismo islamico è altresì vero che nel cuore dell’Europa ne è proliferato anche uno di matrice neonazista. Come quello del gruppo NSU (Nationalsozialistischer Untergrund, Clandestinità Nazionalsocialista), fondato da Uwe Böhnhardt, Uwe Mundlos e Beate Zschäpe e attivo dal 1997 al 2011, responsabile di diversi reati: dai cosiddetti delitti del kebab – le vittime erano tutte turche e greche proprietarie di piccole attività commerciali – a varie rapine, dall’omicidio di un agente di polizia all’esplosione di una bomba artigianale in un quartiere multietnico di Colonia nel 2004. Proprio quest’ultimo attentato è stato l’episodio che ha dato il via alla sceneggiatura di Oltre la notte.

«Sono crimini che mi hanno profondamente turbato, anche perché la mia famiglia è di origini turche e mio fratello conosceva una delle vittime, uccisa ad Amburgo. Il grosso scandalo è stato che la polizia ha concentrato le indagini su persone all’interno della comunità delle vittime, chiamando in causa gli ambienti della droga e del gioco d’azzardo. Le pressioni della polizia erano tali che perfino la stampa e la comunità stessa cominciavano a condividere quei sospetti», ha dichiarato Fatih Akin, «Oltre la notte è diventato un film molto personale per me. Pur essendo una donna tedesca, bionda e con gli occhi azzurri, Katja è il mio alter ego. Questo film parla di un sentimento universale, il dolore, e delle sue molte declinazioni».
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