Adam Olivo MILANO – Sì, Nikola Tesla rimane ancora (e senza dubbio alcuno) tra le figure più controverse e affascinanti del secolo scorso: inventore, fisico ed ingegnere elettrico è stato attivo in America a cavallo tra Ottocento e Novecento, nonostante le sue origini fossero pienamente europee, serbe nello specifico (nato in Croazia, a Smiljan, ma da famiglia serba). Alla sua vita si interessa Tesla di Michael Almereyda, biopic di carattere (lo trovate su Prime Video) dopo il passaggio al Sundance nel 2020 prima della pandemia e un buco di un paio d’anni. Il primo buon motivo per vederlo? A interpretare Tesla è il nostro caro Ethan Hawke, tra i migliori attori del nostro tempo di cui qui ad Hot Corn non ci stanchiamo mai di tessere le lodi.
Tesla arrivò in America pieno di aspettative e di speranza, ritrovandosi nell’eletta cerchia di inventori guidata da Thomas Edison. Scoprendo tuttavia che “niente cresce all’ombra di una quercia”, si discostò lentamente dal circolo di Edison e conseguentemente dalle teorie più tradizionali del suo tempo, sempre alla ricerca del nuovo e dell’alternativo difforme. Insieme a George Westinghouse intavolerà proprio contro Edison la cosiddetta “guerra delle correnti” per dimostrare la supremazia della corrente alternata sulla corrente continua. A questa e ad altre invenzioni si interessa l’esposizione drammaturgica del film di Almereyda, ma è nel raccontare l’uomo celato dietro le grandi invenzioni che il film risulta maggiormente convincente.
Secondo Tesla, il cervello doveva funzionare come un ricevitore, perché in fondo esiste già tutto nel mondo: si tratta solo di avere la curiosità di andare a scoprirlo. Nel film emerge una figura quasi filosofica per cui l’invenzione è immanente nell’universo, che a sua volta può poi beneficiare delle creazioni umane (non sarà un caso che il più noto brand green del momento sia a lui dedicato). Nikola Tesla emerge al contempo come un uomo fuori dal suo tempo, nelle intuizioni troppo audaci rispetto ai suoi coevi e come l’uomo di ogni tempo, costretto a sottostare alle dinamiche economiche di qualsiasi ambizioso progetto. Si capisce non fosse evidentemente un uomo d’affari: era in fondo come un bimbo perennemente alla ricerca del futuribile e disinteressato alla “volgarità” della contingenza economica, al punto da esser tanto brillante nella scienza quanto ingenuo nella vita.
Tanti gli incontri celebri di cui il film rende testimonianza: dal già citato Edison (Kyle MacLachan) al fortunato banchiere J.P. Morgan e alla figlia Anne (Eve Hewson, figlia di Bono degli U2), per arrivare persino all’antesignana del divismo Sarah Bernhardt. Il film risulta inoltre di interesse nella nostra contemporaneità quando accenna alle intuizioni dell’uomo che, un po’ come nel caso di Leonardi da Vinci, anticipò tanta tecnologia oggi di uso quotidiano. Più che Tesla il film potrebbe chiamarsi Scene di vita di Nikola Tesla in quanto lo stile sobrio ed equilibrato è quasi documentaristico e cattura diversi momenti dell’esistenza dell’inventore (in certi momenti è persino riecheggiato nella nostra mente Martin Eden di Pietro Marcello). Da un po’ di tempo Tesla sta diventando il simbolo della contro-cultura e non è dunque un caso che sempre più opere cinematografiche si stiano interessando alla sua figura.
Ricordate The Prestige di Christopher Nolan? Lì era stato addirittura il compianto David Bowie a prestargli il volto, mentre nel più recente Edison – l’uomo che illuminò il mondo, attraverso l’interpretazione di Nicholas Hoult si dava forma con diversa prospettiva proprio alla citata guerra delle correnti. Adesso l’incombenza di questo personaggio tanto impegnativo è toccata a Ethan Hawke che, come sempre, si rivela all’altezza del compito, dando al film un certo spessore con la sua presenza. Se siete appassionati di fisica o semplicemente incuriositi da una figura chiave riscoperta dai nostri tempi, allora Tesla è un film assolutamente da recuperare.
- IL TRAILER | Qui il trailer del film:
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