VENEZIA – «Prima di questo periodo storico in cui siamo tutti così ossessionati dal politicamente corretto, un film come Un uomo da marciapiede, ovvero Midnight Cowboy, sarebbe potuto essere fatto. Ma ora ci troviamo in un momento in cui siamo cosi attenti e sensibili a determinati soggetti… Credo che oggi sarebbe molto difficile fare un film del genere». Nancy Buirski racconta così a Hot Corn uno dei temi centrali del suo Desperate Souls, Dark City and the Legend of Midnight Cowboy, documentario presentato nella sezione Venezia Classics di Venezia 79. Un’opera che, partendo dal libro di Glenn Frankel, analizza l’eredità di Un uomo da marciapiede, cult diretto da John Schlesinger nel 1969.
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La video intervista a Nancy Buirski è a cura di Manuela Santacatterina:
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