MILANO – «A Saint Tropez la luna si desta con te»… Ebbene sì: inizia proprio sulle note del nostro Peppino Di Capri Mistero a Saint-Tropez, la nuova pellicola francese diretta da Nicolas Benamou. Ed è proprio ai fantastici anni Settanta che ci riporta il film con protagonista un cast d’eccezione capitanato da Christian Clavier e Benoît Poelvoorde. Poelvoorde interpreta qui il miliardario Croissant che, come ogni anno, invita nella sua sontuosa villa in Costa Azzurra tutte le personalità più in vista dello show business. Peccato che sua moglie Eliane stia ricevendo molti messaggi minatori e sia dunque necessario l’intervento indiscreto del miglior detective in circolazione. Complici le vacanze estive, l’unico in grado di assumersi l’incarico è, tuttavia, il Commissario Botta (un ottimo Clavier), noto a tutti per essere un maestro di incompetenza.
Per quanto vi sia, dunque, un mistero da scoprire, è evidente sin dai primi minuti che la pellicola abbia una vocazione estremamente scanzonata. Non poteva, infatti, che uscire proprio adesso questa commedia popolare desiderosa di far tornare a ridere il pubblico in sala, ripensando alle stesse mascherine e agli anni di pandemia come a un brutto ricordo del passato. Mistero a Saint-Tropez è quella visione totalmente spensierata che stavamo aspettando per rientrare nel buio di un cinema e rispondere a quel tipico desiderio di evasione della calda estate italiana.
Nel film ogni occasione è propizia per creare opportunità umoristiche, grazie soprattutto al facoltoso uomo d’affari di Poelvoorde che gigioneggia con la sua abituale maestria e al Commissario di Clavier costantemente in grado di trovare il modo per risultare inopportuno. Il tandem Clavier-Poelvoorde risulta inoltre un duo comico così naturale e ben assortito da apparire incredibile non fossero mai stati insieme sulla scena in precedenza. Accanto a loro una serie di altri volti noti del panorama cinematografico francese (e non) da Gerard Depardieu al Thierry Lhermitte de La cena dei cretini fino alla mitica Rossy De Palma, musa di Almodovar.
In Mistero a Saint-Tropez (su AppleTV+ e CHILI), che evidentemente guarda a Hollywood Party e alla saga de La pantera rosa con l’indimenticato Peter Sellers come ideali modelli di ispirazione, è inoltre meticoloso il lavoro fatto su scenografia e costumi per restituire le atmosfere dei Settanta al meglio. Scorrendo la cinematografia più recente il riferimento più immediato è invece alla trilogia dell’altrettanto incapace Agente 117 di Jean Dujardin, parente molto stretto di Botta, anche in virtù di una medesima paternità: entrambi i personaggi nascono infatti dalla penna di Jean François Halin (e si vede!).
Qualora, peraltro, questo carosello di splendide macchine d’epoca e di personaggi eccentrici incontrasse i vostri gusti, siamo felici di informarvi che nuovi sequel potrebbero palesarsi all’orizzonte. Il sottotitolo del film nella versione francese recita infatti Un’inchiesta dell’ispettore Bottà quasi a presagirne delle altre e lo stesso Clavier, che qui oltretutto co-produce e scrive, sembra propenso all’idea di nuovi misteri in altrettante località. Che i francesi non stiano reinterpretando con eleganza il collaudato modello dei nostri cinepanettoni? Non resta che scoprirlo!
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