in

Mandela | Idris Elba, la strada verso la libertà e la storia vera dietro il film

Il biopic, uscito nel 2013 e diretto da Justin Chadwick, racconta una delle più grandi figure della Storia

Mandela - La Lunga Strada verso la Libertà
Mandela - La Lunga Strada verso la Libertà

MILANO – Per uno strano caso, fu proprio alla prima di Mandela – La lunga strada verso la libertà, film del 2013 diretto da Justin Chadwick e interpretato da un eccellente Idris Elba, che arrivò la notizia della morte di Nelson Mandela, all’età di 95 anni. Una vita spesa all’insegna dell’attivismo e della lotta politica per liberare il Sudafrica dall’apartheid, una vita di combattimento e sofferenze, fisiche e morali, in nome di ideali di pace e giustizia. Qui, Idris Elba veste i panni della grande icona pacifista a partire dall’infanzia in un piccolo villaggio rurale dell’etnia Xhosa, da dove Madiba (questo il suo nome nella tribù) parte per il suo viaggio. Un leader rivoluzionario che con i suoi discorsi e le sue gesta ha ispirato paure, desideri e ammirazioni, ha spronato un’intera generazione – e anche quelle successive – a non smettere mai di lottare per una giusta causa.

Idris Elba sul set di Mandela
Idris Elba sul set di Mandela

Dopo essersi laureato in legge all’Università di Johannesburg, fondò l’associazione giovanile Youth League. A seguito della vittoria elettorale del Partito Nazionale, che promuoveva la segregazione razziale, si fece portavoce della resistenza, stabilendo un programma sistematico anti-apartheid attraverso manifesti e azioni di guerriglia che portò all’accusa di tradimento nel 1956. Ma il massacro di Shapeville radicalizza la posizione di Mandela. Fanno seguito molteplici arresti fino alla condanna ai lavori forzati a Robben Island nel 1964, una condanna a vita in modo da non permettergli di diventare un martire per il popolo africano oppresso.

Nelson Mandela
Nelson Mandela

Perché Madiba voleva lottare per i suoi ideali, anche a costo di rimetterci la vita. Ventisette anni in prigione, in condizioni di vita precarie ed estenuanti ma senza mai perdere la fede in ciò in cui credeva, maturando anche diverse riflessioni e facendosi forza per sopravvivere leggendo poesie e romanzi. “Unitevi! Mobilitatevi! Lottate!”. Mandela non abbandona la lotta nemmeno dietro le sbarre del carcere, dichiarando ancora più volte di essere disposto a morire pur di avere un Sudafrica libero e democratico, e le sue parole danno vita a movimenti in tutti i Paesi. E mentre è rinchiuso, è la seconda moglie Winnie (nel film interpretata da Naomie Harris) ad aiutarlo e a portare avanti insieme a lui quella difficile ma imprescindibile battaglia, trascendendo anche la loro complicata relazione.

Una scena di Mandela
Una scena di Mandela

Nelson Mandela venne liberato solo nel 1990, l’anno successivo le politiche di discriminazione razziale non erano più in vigore e nel 1994, dopo aver ricevuto il premio Nobel per la Pace, Madiba vinse le elezioni, diventando il primo presidente di colore nella storia del Sudafrica. Oggi come allora, il suo messaggio è sempre valido. Oggi come allora, un grido si alza all’unisono. Durante gli anni della sua prigionia, in tutto il mondo si levavano canti che recitavano “Nelson Mandela Libero”, e oggi quella stessa unione canta “Black Lives Matter”. Le leggi sulla segregazione razziale sono finite, ma la discriminazione è tutta un’altra storia. E la storia di Nelson Mandela ce lo deve ricordare.

  • Volete leggere altre Storie? Le trovate qui 

Lascia un Commento

Fair-Game-Storia-Vera

Valerie Plame, George W. Bush e quella (strana) storia vera dietro a Fair Game

Before Stonewall

Pride Month | Il cinema LGBTQ+ e quella lunga strada (ancora) da percorrere