Ileana Dugato MILANO – Affrontare un cambiamento improvviso, drastico, enorme, è un momento di incertezza che tutti, in un modo o nell’altro, hanno provato nella loro vita. Ma ce n’è anche uno più doloroso e pesante, quando è dovuto a circostanze che sembrano sfuggire al nostro controllo. È il secondo che Federica Biondi mette in scena, con l’aiuto della sceneggiatura di David Miliozzi e Jonathan Arpetti, in La ballata dei gusci infranti. Con lei, un cast di tutto rispetto, tra cui Simone Riccioni, Caterina Shulha, Samuele Sbrighi, Giorgio Colangeli e Lina Sastri.
Le quattro storie che compongono il film sono avvolte in un luogo mai ben specificato, che però assume i colori e le forme delle Marche, alle pendici dei Monti Sibillini. Qui, le vite dei protagonisti scorrono tranquille, forse appesantite da qualche preoccupazione, ma lontane dal caos delle città. C’è Jacopo, considerato il “matto del villaggio”, che vaga per i boschi e vive a stretto contatto con la natura, in un misto di innocenza e follia. Mentre cammina, cita i versi di Dante Alighieri, che lo uniscono ad Alba e Dante. Un’attrice e un drammaturgo che si sono ritirati lì per mettere in scena il loro ultimo spettacolo e donarlo ai borghi che sono diventati la loro casa: il Paradiso di Dante.
Ma insieme a loro c’è anche Lucia, lasciata sola dal marito a gestire l’allevamento di cui riprende in mano le redini grazie all’aiuto di Jacopo. C’è un parroco africano che gli diventa amico, e condivide con lui esperienze e pensieri. Ci sono David ed Elisabetta, alle prese con il più grande cambiamento delle loro vite, la nascita del primo figlio. Quanto basta per mandare all’aria tutti gli equilibri e mettere un punto di domanda accanto alle loro strade? Davvero poco, ma anche tanto. Quando la terra che passa sotto i piedi inizia a tremare, nessun luogo è più sicuro.
Le quattro storie de La ballata dei gusci infranti raccontano una vicenda che ricordiamo tristemente bene, quella del terremoto che nel 2016 devastò il Centro Italia e che interessò Amatrice, Arquata del Tronto e i Monti Sibillini. Un evento impossibile da prevedere e che sconvolse le vite di migliaia di persone. Quel senso di spaesamento, di impotenza e di dover ricostruire le proprie esistenze pezzo dopo pezzo, viene interpretato egregiamente dagli interpreti del film, in un mix di espressività ed emozioni che sono tra i suoi punti forti.
Federica Biondi mette in scena la tragedia del sisma e, nel farlo, tocca temi universali che prima o poi ci riguardano tutti, in modo più o meno grave. Perdita, identità, legami. Tutto viene messo in discussione di fronte a un evento che stravolge la quotidianità e sembra oscurare per sempre la possibilità di un futuro. Ma La ballata dei gusci infranti parla anche di rinascita, di un tentativo, in mezzo a quell’ondeggiare che è la vita, di raccogliere quegli involucri rotti e farci qualcosa di nuovo. Dolore e speranza vanno mano nella mano in questo film che, davvero, non si può perdere.
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Qui il trailer de La ballata dei gusci infranti:
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