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L’Empire | Brandon Vlieghe, Bruno Dumont e un’epica fantascientifica tutta da scoprire

Star Wars, Fabrice Luchini, Camile Cottin e l’assenza di Adèle Haenel. Ma cosa vedremo alla Berlinale?

Brandon Vlieghe e L'Empire di Bruno Dumont, in concorso alla Berlinale 74
Brandon Vlieghe e L'Empire di Bruno Dumont, in concorso alla Berlinale 74

ROMA – Côte d’Opale, a nord della Francia. In un tranquillo e pittoresco villaggio di pescatori, finalmente accade qualcosa: nasce un bambino speciale. Un bambino così unico e peculiare da scatenare una guerra segreta tra le forze extraterrestri del bene e del male. Questa, in sintesi, essenza e sinossi di L’Empire, il nuovo film di Bruno Dumont presentato in concorso alla 74esima edizione della Berlinale – Festival Internazionale del Cinema di Berlino e definito oltralpe come il punto di incontro tra Star Wars e Ma Loute. Fantascienza e realismo sociale al servizio dell’ennesima, folle, impresa cinematografica di rilettura dei generi di Dumont, qui avvolta in una miscellanea di effetti speciali, burlesque, grottesco, parodia e situazioni interstellari.

L'Empire di Bruno Dumont, presentato in concorso alla Berlinale 74
L’Empire di Bruno Dumont, presentato in concorso alla Berlinale 74

Nel cast del film vedremo Fabrice Luchini, Camille Cottin, Anamaria Vartolomei, Brandon Vlieghe, Lyna Khoudri e quei Bernard Pruvost e Philippe Jore direttamente usciti dall’immaginario delle miniserie P’tit Quinquin e Coincoin et les z’inhumains. Letteralmente! Riprenderanno, infatti, i panni di quei personaggi così da crearvi un punto di contatto narrativo e non solo spirituale. E in teoria sarebbe potuto essere perfino più ricco il cast, perché in origine, per L’Empire, erano state scritturate anche Virginie Efira e Lily-Rose Depp, costrette poi a lasciare il progetto per il perdurare delle riprese.

Il film di Dumont sarà distribuito nei cinema italiani da Academy Two
Il film di Dumont sarà distribuito nei cinema italiani da Academy Two

Ma soprattutto Adèle Haenel, tanto che si iniziò a parlare de L’Empire come il ritorno al cinema dell’attrice di Ritratto della giovane in fiamme di Céline Sciamma, dalle controversie dell’edizione 45 dei Premi César dopo l’assegnazione del premio Miglior regista a Roman Polański per L’ufficiale e la spia. Da lì in poi, infatti, la Haenel ha preferito dedicarsi di più all’attività teatrale che al cinema, dove la si è potuta ammirare nei soli Doppia pelle di Quentin Dupieux e Gli eroi non muoiono mai di Aude-Léa Rapin, entrambi del 2019. Disaccordi con Dumont relativi ad alcuni passaggi dello script del film ritenuti sessisti e razzisti, hanno finito con l’allontanarla dal progetto. Prossimamente nei cinema italiani con Academy Two.

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