MILANO – La notizia è recente ed è piuttosto fresca: nel 2025 la saga di John Wick avrà uno spin-off, un nuovo film che aprirà un altro fronte da cui probabilmente non si tornerà indietro: Ballerina, diretto da Len Wiseman e storia di una giovanissima ballerina, Rooney (Ana de Armas), divenuta una killer (ovviamente). Insomma, ennesima mutazione di un franchise inaspettato che ha rilanciato Keanu Reeves, facendogli trovare una seconda vita a Hollywood. Tra i quattro film girati, l’ultimo uscito nel 2023, il più potente rimane probabilmente John Wick 3: Parabellum – che oggi potete recuperare in streaming su Netflix, Prime Video, NOWtv – e che è diventato un piccolo classico del cinema ambientato a Manhattan, tra rimandi a un cult come Il Braccio Violento della Legge e l’atmsfera della Gotham notturna ripresa (per chi se lo ricorda) da Kathryn Bigelow – amica di Keanu Reeves dai tempi di Point Break – in Blue Steel.

Puro spettacolo ultra pop in cui John Wick – vero e proprio last action hero – partendo da una Times Square zuppa di pioggia colorata dal viola e dal bianco dei neon in stile Blade Runner, corre fino alla New York Public Library, cercando un libro di fiabe russe. ll John Wick silenzioso e crepuscolare di Reeves, in John Wick 3 – Parabellum però non può fermarsi. Non deve fermarsi. Corre lontano da qualcosa, corre verso qualcuno e l’unica cosa che può realmente fare, inseguito da tutti i criminali di Manhattan è questa: fuggire. C’è una taglia, è stato scomunicato, non ha più protezione, nemmeno all’Hotel Continental, dove resta ad aspettarlo Winston ovvero Ian McShane, sempre perfetto con il suo ghigno da villain e che troveremo anche nel 2025 in Ballerina.

Quindi in questo terzo film a John Wick non resta sostanzialmente che correre. Corre a cavallo, corre in moto, corre veloce da Chinatown al Manhattan Bridge. Il titolo non è un titolo a casa: Parabellum significa una cosa precisa ed è un rimano ad un detto latino che racchiude il senso dei film: «Si vis pacem, para bellum». Ovvero: «Se vuoi la pace, prepara la guerra». Quasi l’elogio massimo alla fisicità del cinema, l’estrema espressione dell’azione senza la parola e senza la musica. Qui dentro ci sono – come sempre – botte, spari, colpi orchestrati come fossero balletti, dove solo uno dei due (o più) partner resta in piedi. Ovviamente, John Wick resiste a tutto, non serve dirlo, altrimenti non sarebbe John Wick e altrimenti il franchise sarebbe finito qui nel 2019.

Spinto dalla rabbia cieca di cercare giustizia per sua moglie, per la Mustang del ’69, per quello che «no, non era solo un cane». Dunque, se la musica e le parole sono assenti e superflue, in Parabellum va in scena una commedia dell’assurdo di cui, follia dopo follia, non possiamo fare a meno. Se i personaggi che entrano nel mirino di John sono l’abbozzo di un quadro più grande, le cornici su cui giostrano sono protagoniste assolute: dopo Roma, ecco Casablanca, dove John, in fuga, sarà aiutato da Sofia (Halle Berry) e dai suoi due bestiali (ma adorabili) cani da guardia.

Quasi a suggerire che la città violenta che conosceramo negli Anni Ottanta è ancora lì, pronta a farsi strada, a ritornare in superficie, mischiandosi tra la folla della Grand Central Station e le suggestioni alla Joker (che è del 2019, come questo film). Del resto, nella saga di Stahelski – che non a caso era un artista marziale prima di dedicarsi al cinema – non c’è il confine netto tra buoni e cattivi, eppure è facile scorgere, in mezzo al sangue, ai coltelli e ai calibri pesanti, una sensazione rimarcata tra la giustizia e gli sbagli. Che non possono essere perdonati. Perché John Wick, malinconico e letale, è tornato e ritornerà anche nel 2025 quando (ovviamente) apparirà anche in Ballerina. E la curiosità aumenta…
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