VENEZIA – «Quello dei monologhi interiori è un mezzo che nelle mani delle persone sbagliate può sembrare uno storytelling spicciolo. Ma Paul riesce a trasformarlo in qualcosa che permette agli spettatori di collegarlo a temi che non necessariamente sono quelli che aveva mente lui e che finiscono per diventare qualcosa di speciale e unico per chi guarda. Amo questo tipo di film dai quali puoi prendere qualcosa per te stesso». Joel Edgerton racconta a Hot Corn com’è stato rapportarsi in Master Gardener con uno degli elementi più ricorrenti della scrittura di Paul Schrader: il monologo interiore dei protagonisti. Ma non solo: l’attore ha anche parlato delle tematiche attualissime al centro del film, tra tensioni razziali e suprematisti bianchi, e del senso di speranza che pervade il finale.
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La video intervista a Joel Edgerton è a cura di Manuela Santacatterina:
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