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Il Corriere | Clint Eastwood, Leo Sharp e la storia di quello strano narcotrafficante

Da veterano di guerra a criminale? Sì, ecco l’incredibile vicenda di Leo Sharp raccontata nel film

Clint Eastwood in una scena de Il corriere.

MILANO – Da eroe di guerra a narcotrafficante, il passo può sembrare davvero molto lungo. Ma non lo fu per Leo Sharp, che all’età di ottantasette anni abbandonò la tranquilla vita che si era costruito in Indiana, e – prima a Detroit e poi sulle sponde del lago Michigan – diventò un corriere addetto al trasporto di droga. Per anni nascosta, la sua storia venne poi raccontata nel 2014 da Sam Dolnick, un giornalista del New York Times. Le basi per farci un buon film c’erano già tutte, ma diventò un grande film quando a bordo del progetto salì Clint Eastwood che, oltre a interpretare il vecchio Leo, si mise alla regia del progetto. Uscito nel 2018, Il corriere – The Mule non fece purtroppo in tempo a essere visto dal diretto interessato, morto due anni prima.

Eastwood e Andy Garcia sul set de Il Corriere
Eastwood e Andy Garcia sul set de Il Corriere

Della vita di Leo Sharp si sa poco, quasi niente. Tanti buchi da colmare e diversi periodi, che corrispondono all’incirca ai suoi primi anni di vita, di cui non si trova traccia. Si sa solo che nacque in Indiana, a Michigan City nel 1924. I primi registri ufficiali lo vogliono in Italia durante la Seconda Guerra Mondiale, in un reggimento dell’esercito degli Stati Uniti. Poi, una volta tornato a casa, si sposò, ebbe dei figli, diventò bisnonno, si separò. L’età avanzava, e cosa può fare un anziano veterano per guadagnarsi da vivere in Indiana? Per un po’ di tempo, divenne un floricoltore. Ed era anche bravo. Tra gli appassionati era particolarmente noto per la sua collezione di emerocallidi, dei fiori molto simili ai gigli.

Il vero Leo Sharp, che ha ispirato Il corriere – The Mule

In pochi anni registrò oltre 180 nuove varietà di fiori con colori particolari tra cui l’Ojo Poco, ideato nel 1994. Ma l’avvento di Internet fece crollare drasticamente i suoi guadagni e aveva bisogno di una soluzione alternativa. Arrivò intorno al Duemila, quando un floricoltore messicano con cui viaggiava spesso gli propose un nuovo lavoro: corriere per il cartello messicano di Joaqín Guzmán, in arte El Chapo. La paga era decisamente un salto di livello, dato che consisteva in mille dollari per chilo di cocaina portato a destinazione e si stima che nella sua “carriera” Sharp abbia trasportato oltre mille chili di droga. La sua età era un lasciapassare sicuro: nessuno avrebbe sospettato di un anziano in giro con il suo camioncino, tanto che nel cartello il suo soprannome era Tata, nonno.

il corriere
Una scena de Il corriere – The Mule

Lo scoprì invece l’agente della DEA, l’agenzia antidroga americana, Jeff Moore (che nel film è interpretato da Bradley Cooper). Con la scusa di un controllo, la squadra fermò Leo sulla Interstate 94. Chiesero se aveva armi con sé e dove stava andando, ma quando non riuscì a fornire l’indirizzo del presunto amico che stava andando a visitare, aprirono il baule e trovarono 140 chili di cocaina. A processo nel 2011, Sharp si dichiarò colpevole e fu condannato a tre anni di carcere ma uscì l’anno successivo per una malattia che lo spense nel 2016 all’età di 92 anni. La sua storia appassionò un po’ tutti, compreso il grande Clint che, all’età di 88 anni, è riuscito a trovare un altro ruolo interessante da interpretare che gli calzasse a pennello.

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Qui potete vedere il trailer di The Mule:

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