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Il Coraggio del Leone e un documentario sulla (prima) Mostra di Venezia in era Covid

La voce narrante di Anna Foglietta ci porta attraverso i giorni più strani della Mostra del Cinema

il coraggio del leone

MILANO – Venezia 2020, un’edizione unica nella storia, che in molti credevano non fosse possibile e che invece ha fatto da apripista per i festival internazionali di tutto il mondo. Quei giorni così tesi, pieni di timore per la buona riuscita del festival senza problemi e in cui il cinema e l’arte sono tornati al centro di tutti, sono raccontati da Marco Spagnoli nel documentario Il coraggio del Leone, che ha aperto il Biografilm Festival 2021 e che trovate in streaming esclusivo su ITsART. Una voce narrante d’eccezione a raccontare la Mostra, quella della madrina Anna Foglietta, un viaggio e un racconto dietro quel muro del red carpet, con tante testimonianze anche degli attori e degli addetti ai lavori che l’hanno resa possibile e ne hanno condiviso l’importanza.

il coraggio del leone
Anna Foglietta arriva a Venezia in una scena de Il coraggio del Leone

Il film di Spagnoli si concentra sulle ultime settantadue ore del festival, un conto alla rovescia alla cerimonia di chiusura, quando ormai la maggior parte dei giochi erano fatti ma tutto era ancora in fermento. Arrivarci come si era iniziati significava successo su tutta la linea: niente contagi, niente battute d’arresto improvvise, niente passi indietro. Un messaggio importante che l’Italia ha mandato non solo alla sua industria, ma a tutto il mondo: si può fare. Dopo i mesi di lockdown, la paura, l’incertezza e i traumi dei mesi peggiori di pandemia, lo sguardo verso il futuro sembrava essere celato per tutti. Nemmeno Alberto Barbera, direttore artistico della Mostra del cinema di Venezia, sapeva se una Venezia 77. ci sarebbe potuta essere. A maggio 2020 tutto era ancora in alto mare.

Venezia vista ne Il coraggio del Leone

Per quanto l’andamento della pandemia cambiasse di settimana in settimana e i protocolli fossero ancora incerti, i film erano pronti per andare in concorso e arrivare poi al pubblico. Così siamo arrivati a quel 2 settembre e alla cerimonia di apertura, che in un 2020 che nessuno si sarebbe mai immaginato di vivere ha rappresentato una speranza non solo per il cinema, ma per una ripartenza possibile. Distanziamento, mascherine, tamponi e la mancanza più grande, quella del pubblico, non hanno fermato quello che avviene a Lido dal 1932: celebrare e premiare l’arte. Ce lo raccontano bene Marco Spagnoli e Anna Foglietta, tra un ricordo, un’impressione, un’intervista e una parola d’amore per la città di Venezia.

il coraggio del leone
Anna Foglietta racconta Venezia 77. ne Il coraggio del Leone

“Venezia Anno Zero” alcuni l’hanno definita. In parte perché un’edizione così non si era mai vista e rappresentava una nuova ripartenza del cinema, in parte perché mai come questa volta le donne ne sono state protagoniste. Sono stati sedici i film diretti da donne, acclamati e premiati, a dimostrazione che nonostante la crisi rischiava di portare una battuta d’arresto a tutti i passi avanti che erano stati fatti, c’è ancora posto per farne di nuovi. Il coraggio del Leone è uno sguardo allo stesso tempo realista e poetico su un festival unico, che ha saputo reinventarsi anche nel più buio dei momenti. E mentre quest’anno le cose si muovono sempre di più, tra ipotesi su Venezia 78. e le polemiche sul Festival di Cannes che riapre i battenti, ricordiamo quello che l’Italia è riuscita a fare.

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Qui una clip esclusiva del documentario:

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