Quante volte, guardando il trailer di una di quelle storie di cuore e sport del cinema americano che vi raccontiamo spesso su SportCorn, ci siamo chiesti: ma perché non riuscire a produrre anche in Italia un film così, tornando magari ad un cinema di genere che manca completamente? Basterebbe già la risposta a questa domanda dunque a rendere Il Campione di Leonardo D’Agostini – in uscita per 01 il prossimo 18 aprile – uno dei titoli più attesi della stagione da noi di Hot Corn. Anche perché, dietro la vicenda del film e dietro la figura di quel calciatore giovane, bravo e viziato, si nasconde una sorta di coming-of-age nostrano sullo sfondo dello sport più amato dagli italiani. Più che semplice calcio, quasi un’ossessione. Più che semplice sport, quasi una religione.

Allora, ecco la alla storia: Ferro (Andrea Carpenzano) è una vera e propria rockstar del calcio, il classico genio e sregolatezza, un fuoriclasse che non ama le regole, una via di mezzo tra Totti, Cassano e Zaniolo. All’ennesima bravata però, la società per cui gioca – la Roma, in questo caso, squadra e città perfette, con la loro passione – decide di metterlo alle corde: o si mette a studiare oppure il campo non lo vedrà più. Gli viene affiancato un professore (Stefano Accorsi) che lo accompagnerà verso la scoperta di se, tra rabbia e paura. Trama e trailer efficaci, scene di campo altrettanto, con la maglietta giallorossa di Ferro a svettare nell’area della Sampdoria.

Nel ruolo di Christian Ferro, con il numero 24 sulle spalle come Alessandro Florenzi, ecco Andrea Carpenzano. Giovane (classe ’95) e bravissimo, visto in 48 Ore Fuori di Claudio Amendola, eccezionale in Tutto quello che vuoi di Francesco Bruni, al fianco di un gigante come Giuliano Montaldo, e rivelazione ne La terra dell’abbastanza dei D’Innocenzo. Con lui ecco Accorsi, già idealmente perfetto per la parte, che pensate un po’, ritrova Anita Caprioli, a diciotto anni da un’altra storia di vita e calcio, quel cult che fu Santa Maradona. Con loro, nel ruolo del presidente, un altro grande interprete: Massimo Popolizio.

Se, alla regia, c’è un esordiente, la produzione è di quelle forti: Rai Cinema con Groenlandia, in associazione con 3 Marys Entertainment, oltre a Matteo Rovere e Sydney Sibilia, autori e registi che, grazie a Il Primo Re o Veloce Come Il Vento, oltre alla trilogia di Smetto Quando Voglio, hanno capito che anche in Italia si può fare un cinema diverso. Sceneggiatura firmata da Giulia Steigerwalt (Moglie e Marito, Croce e Delizia), insieme ad un’altra brava penna come Antonella Lattanzi, già sceneggiatrice di un altro bel film come Fiore di Claudio Giovannesi. E poi c’è, cornice e leitmotiv de Il Campione, il calcio. Amore, tormento, estasi per milioni di appassionati. Adesso, anche (e finalmente) protagonista in un film italiano, che rischia di essere uno dei casi dell’anno.
- Qui potete la video intervista ai protagonisti:
Lascia un Commento