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La prima puntata del Late Show di Hot Corn | Cronaca di una serata indimenticabile

Da Susy Laude a Fulminacci, tra Christian e Il Legionario: in scena all’Alcazar un esperimento (riuscito)

Un momento del Late Show with Hot Corn all'Alcazar di Roma.
Freshly Popped

ROMA – C’era chi era venuto per suonare e chi soltanto per esserci. C’era chi parlava di cinema e chi invece cantava. C’era Fulminacci che rifletteva su James Bond e Susy Laude che spiegava Harold e Maude. Ma c’era soprattutto tanta passione e tanta voglia di condividere qualcosa alla prima puntata del nostro Late Show all’Alcazar, a Roma, realizzato durante i giorni della Festa del Cinema con la voglia di fare qualcosa. Un appuntamento che voleva essere la nostra piccola risposta a mesi di costrizioni in casa e interviste Zoom, a conferenze stampa virtuali e chiacchiere via mail. Finalmente veri incontri, faccia a faccia.

Andrea Morandi con Brando Pacitto e RBSN sul palco dell’Alcazar.

E allora, dopo la magnifica versione di Satisfied Mind cantata da RBSN, resident del Late Show, ecco salire sul palco Andrea Morandi e Brando Pacitto, i conduttori della serata, che hanno dialogato (e riso) con i vari ospiti. I primi a salire sono stati Germano Gentile, Maurizio Bousso e Hleb Papou, protagonisti e regista de Il Legionario, una delle folgorazioni della Festa (qui la nostra recensione), e subito dopo Lia Grieco, protagonista di Luna Park, nuova serie Netflix, che ha raccontato anche della sua passione per Monica Vitti e del documentario diretto da Fabrizio Corallo e visto alla Festa.

Beatrice Grannò durante la sua esibizione all’Alcazar.

Poi è stata la volta di Beatrice Grannò che con la tastiera ha estasiato il pubblico con uno dei suoi pezzi prima di parlare di Norah Jones e Joni Mitchell (e di quel biopic…) e di quanto la musica sia importante nella sua vita professionale, anche per prepararsi alla recitazione di un ruolo. In inedita veste di critica cinematografica ecco invece Susy Laude che, occhialini d’ordinanza e abito bianco, ha ricordato agli spettatori in modo esilarante perché dovrebbero recuperare un classico come Harold e Maude di Hal Ashby (di cui noi di Hot Corn vi avevamo parlato qui).

Susy Laude durante la sua recensione di Harold e Maude.

A questo punto, a salire sul palco ecco parte della redazione di Hot Corn, ovvero Manuela Santacatterina e Damiano Panattoni che hanno raccontato il loro film preferito visto alla Festa e l’incontro del cuore (sì, ovviamente Céline Sciamma), tra Sean Baker e Open Arms, cinema e documentario. E poi, citazione d’obbligo per Quentin Tarantino che a Roma ha annunciato (in realtà no) che potrebbe esserci un Kill Bill 3 e allora ecco RBSN lanciarsi in un accenno di Misirlou, dalla colonna sonora di Pulp Fiction.

Parte del cast di Christian durante il Late Show.

A questo punto, in scena è arrivato Giorgio Giampà, compositore reduce da Canneseries con la vittoria per la miglior colonna sonora per Christian che è stato poi raggiunto sul palco dallo showrunner, Stefano Lodovichi, e dai protagonisti Antonio Bannò (che avevamo intervistato al Corner qui), Giordano De Plano e Romana Maggiora Vergano, mentre tra il pubblico si muoveva nell’ombra anche Gabriel Montesi. Un altro attore chi si è cimentato con la musica è stato Marco Rossetti, che al Late Show ha portato la sua bellissima Eco 40, canzone d’autore tra romanesco e poesia dedicata al velista Matteo Miceli.

Marco Rossetti durante la sua esibizione all’Alcazar.

In chiusura, ecco Fulminacci che invece non ha cantato ma ha parlato della sua insana passione per James Bond (da lacrime), compreso l’ultimo No Time To Die, ma c’è stato spazio anche per parlare di Nanni Moretti e del suo cinema. Dopo i saluti, ecco RBSN sui titoli di coda con le sue Move e Forever e l’arrivederci alla prossima puntata per un appuntamento che, finalmente, ci ha ricordato quanto sia importante l’incontro e la condivisione per generare energie nuove e creare un’altra idea di futuro…

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