Davide Merola MILANO – Presentato alla Mostra di Venezia, Sem Coração – ma il titolo internazionale e quello nei cinema italiani però è Heartless, ovvero “senza cuore” – è il film firmato dal duo brasiliano Nara Normande e Tião che arriva adesso in sala. Heartless parte da una rielaborazione di un omonimo corto del 2014 dei due registi, ampliando in realtà un registro narrativo che Normande aveva già esplorato nel suo precedente Guaxama, del 2018, catturando l’esperienza di scontri tra corpi nati e cresciuti sulla costa nordorientale del Brasile. Ma andiamo con ordine: è il 1996, Tamara si gode le ultime settimane nel villaggio di pescatori in cui vive, prima di partire per Brasilia per i suoi studi alla facoltà di architettura.
Un giorno sente parlare di una ragazza chiamata Senza Cuore a causa di una cicatrice che ha sul petto e nel corso dell’estate, Tamara sente una crescente attrazione nei confronti della misteriosa giovane, mentre gli incontri tra le due si fanno sempre più frequenti. È forte la presenza di una componente autobiografica in questo viaggio di formazione che compie Tamara e che si rifà all’esperienza di Nara Normande, cresciuta a Guaxuma sulle spiagge di Alagoas, uno degli stati più poveri del Brasile, proprio come la protagonista che non hai mai conosciuto le scarpe e visto solo palme fino a quel momento. Sono luoghi che Heartless racconta attraverso i conflitti di classe, razza e sessualità con l’eredità politica e sociologica che si portano dietro approfondendo il contrasto che abita questi posti, nato dalla coesistenza di bellezza e violenza.
Qui anche i mondi di Duda (la senza cuore Eduarda Samara, che ha collaborato anche alla sceneggiatura) e Tamara (Maya de Vicq) si scontrano sul finire di una dittatura militare e la nascita di una effervescente nuova repubblica, negli echi di quello che è chiaramente un coming of age dove elementi fantastici (tipici del cinema brasiliano) si integrano ad una realtà sociale ben documentata. Lo sguardo di Normande e Tião è infatti simile a quello di un documentario, vicino ad un’ispirazione neorealista, che permette allo spettatore di immergersi in un’esperienza d’amore, mistero, violenza e bellezza.
Il ritratto delle protagoniste e del gruppo dei loro amici in Heartless passa anche dalla rappresentazione della sessualità e le sue inevitabili conseguenze, in modo sincero e anticonformista: un grande pregio per raccontare un’innocenza che svanisce non solo nelle persone, ma anche nei luoghi che le abitano, rimanendo ancorato ad una purezza non scontata che pervade tutta la pellicola.
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