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Il silenzio della memoria e le tre facce di una verità | Perché riscoprire Remember?

Christopher Plummer, Martin Landau, Bruno Ganz, il nazismo, il passato e i ricordi. Ma dov’è la verità?

Remember
Christopher Plummer in una scena di Remember.

MILANO – Ma cosa rimane oggi della Shoah? Quanto pesa la memoria? Cosa siamo destinati a ricordare? Dopo la morte della moglie, l’anziano Zev Guttman (Christopher Plummer) viene incaricato dall’amico Max Rosenbaum (Martin Landau), costretto su una sedia a rotelle, ad attraversare l’America per trovare il nazista che – settant’anni – prima uccise le rispettive famiglie ad Auschwitz. Deve vendicarsi di lui prima che sia troppo tardi. Un’impresa complicata, dal momento che Zev soffre di Alzheimer e la sua condizione comporta continui vuoti di memoria. In Remember, la tragedia dell’Olocausto è declinata ai nostri giorni, e i protagonisti sono due uomini sopravvissuti al periodo più drammatico del Novecento: da una parte la vittima, dall’altra il carnefice.

Prima di girare: Atom Egoyan sul set con Christopher Plummer.

Attraverso il primo, il regista Atom Egoyan riflette sull’importanza della memoria e sulla necessità di mantenere ancora acceso il ricordo del passato, soprattutto nel momento in cui le testimonianze dirette di ciò che è accaduto sono lentamente destinate a scomparire. Il secondo, invece, concede la possibilità al regista canadese di origini armene, di interrogarsi relativamente alla necessità di cercare giustizia anche dopo molto tempo. Al punto da domandarsi una cosa: e se questa non si è invece ormai tramutata in pura ossessione? I mostri di un tempo sono rimasti tali? Lo sono sempre stati? E ancora: il tempo quanto modifica la percezione dell’orrore?

Plummer e Landau prima della missione.

Remember è un raffinato, funambolico e perversamente accattivante esercizio narrativo (la sceneggiatura è firmata da Benjamin August), un road and revenge movie a metà strada tra la vendetta del Paolo Sorrentino di This Must Be the Place e le amnesie noir del Christopher Nolan di Memento, un’opera poco citata ma davvero di grande coinvolgimento, indirizzata a tenere sulle spine lo spettatore costringendolo a mettere in discussione le sue convinzioni iniziali: merito, soprattutto, di uno dei colpi di scena più efficaci degli ultimi anni e di uno straordinario Christopher Plummer, proprio lui che con Julie Andrews alla fine di Tutti insieme appassionatamente fuggiva dai nazisti.

Ancora Plummer nel suo viaggio di vendetta.

Una visione potente, capace di regalare almeno una memorabile sequenza di autentico struggimento: l’incontro in una casetta isolata tra Zev e un nazista di oggi, in mezzo a urla e cani che abbaiano, dove viene riprodotta la stessa tensione sonora di un campo di concentramento. La forza e la determinazione del personaggio di Plummer e il suo volto segnato e incredulo di fronte al proprio rimosso non possono lasciare indifferenti neppure i più insensibili e trattenuti. Remember è un esempio di cinema ideale per celebrare la Giornata della Memoria, evitando ovvietà retoriche ma mantenendo viva la fiammella dell’indignazione e senza rinunciare a pugni nello stomaco ben assestati. Consigliato.

  • Remember: potete vedere il film di Atom Egoyan su CHILI qui
  • VIDEO | Qui il trailer di Remember:

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