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Igort, Quaderni Ucraini e quell’incredibile viaggio alle radici di un conflitto

Una graphic novel? No, non solo, un reportage utile a capire l’attualità. Ecco perché leggerlo

Un dettaglio della copertina di Quaderni Ucraini - Le radici del conflitto

MILANO – Il primo volume di Quaderni Ucraini di Igort – oggi ripubblicato da edizioni Oblomov per La Nave di Teseo con il titolo Quaderni Ucraini – Le Radici del Conflitto – è, tra le molte cose, una graphic novel, un reportage disegnato, un pugno allo stomaco, una celebrazione della testimonianza e – soprattutto – un esempio splendente della potenza del fumetto come linguaggio universale. Per chi ama il cinema, Igort è stato anche il regista che nel 2019 al suo esordio colpì con la sua opera prima, 5 è il Numero Perfetto, un film dove Napoli diventava (quasi) Sin City per fare da sfondo ad una storia di vendetta e redenzione, interpretata magistralmente da Toni Servillo,Valeria Golino e Carlo Buccirosso (ve lo avevamo raccontato e consigliato qui).

La copertina di Quaderni Ucraini – Le Radici del Conflitto.

Ma Igort – pseudonimo di Igor Tuveri, classe 1958 – è prima di tutto un artista eclettico e un apprezzato fumettista che a un certo punto del percorso, sul finire degli anni ’00, ha dedicato due anni a viaggiare nei territori dell’ex-URSS, tra Ucraina, Russia e Siberia, dove ha raccolto testimonianze di persone a cui la storia, non per colpa ma per sfortuna, ha riservato un trattamento meno gentile rispetto al nostro. Le pagine di Quaderni Ucraini alternano brevi cenni di avvenimenti storici (il minimo indispensabile ad inquadrare il contesto) a storie la cui quotidianità è finita stritolata dai meccanismi storici. A parlare sono soprattutto anziani ucraini, che hanno vissuto da bambini la tragedia, anzi è più corretto chiamarlo il genocidio noto come holodomor, una carestia indotta da Stalin ai danni della popolazione ucraina che, con l’obiettivo di sedare qualsiasi forma di ribellione, portò alla morte per fame di circa 5 milioni di persone nei primi anni Trenta.

Quaderni Ucraini
Un dettaglio di Quaderni Ucraini.

Alle testimonianze raccapriccianti del fenomeno del cannibalismo per necessità, fanno così seguito le testimonianze degli orrori dovuti all’occupazione nazista, delle condizioni di vita sotto il regime comunista e degli effetti stranianti dovuti al crollo, fino ai racconti decisamente attuali di una cleptocrazia dove corruzione ed omicidi sono stati parte dell’ordinaria gestione del potere che arricchisce pochi ed affama tutti gli altri. Le testimonianze sono sempre accompagnate da nomi e cognomi, date e luoghi, perché Igort mette al centro della sua opera le storie private. Il suo è il lavoro di un grande reporter d’altri tempi, fatto questa volta però attraverso la matita e la carta invece della penna e della macchina fotografica. Così ecco la potenza dei singoli racconti a tratteggiare agli occhi del lettore il quadro nella sua massima ampiezza ed è il lettore stesso a dover decidere come giudicare ciò che legge e vede.

Un altro passaggio di Quaderni Ucraini

La difficoltà di trovare il tratto giusto per rappresentare con rispetto dolori personali e orrori collettivi cui è complicato dare forma quando non sono frutto della fantasia, trova soluzione nell’essenzialità della china che elimina ogni sfumatura e lascia solo brevi, infinite cicatrici nere sulla pagina. Disegni semplici, diretti, composti e muti. Come il dolore reale. L’abisso dell’Ucraina fa passare in secondo piano la bellezza estetica del lavoro di Igort e oggi – dopo l’invasione russa e la guerra di Putin.- Quaderni Ucraini offre al lettore uno strumento di comprensione formidabile delle radici del conflitto, radici storiche e culturali, figlie delle scorie che ogni forma di dittatura lascia. Da inserire come libro di testo obbligatorio nelle scuole.

  • COMIC CORN | Quando il fumetto incontra il cinema
  • VIDEO | Igort a Lucca parla di Quaderni Ucraini:

 

 

 

 

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