Hot Corn Staff TORINO – «Un libretto che diventa una sceneggiatura e mentre guardi il film ti dimentichi che tutto quello che i personaggi stanno dicendo, lo dicono in settenari ed endecasillabi. Una sceneggiatura fatta in versi. Il modo in cui sono scritti il libretto e la musica di Puccini mi hanno affascinato e mi hanno fatto dire: “Sì, dentro quest’opera qui può esserci un film”». Incontriamo Damiano Michieletto in una galleria a pochi passi dalla Mole. Il regista teatrale è a Torino per presentare Fuori Concorso nella sezione Tracce di Teatro Gianni Schicchi, un film-opera girato in presa diretta basato su un libretto di Giovacchino Forzano del 1918 musicato da Giacomo Puccini. Un film coraggioso per una storia moderna che ha echi, come ammette lo stesso Michieletto, che fanno pensare alla commedia all’italiana. «Dentro ci sono tutti gli ingredienti che hanno fatto ridere l’Italia dal dopoguerra ai giorni nostro. Uno come Monicelli sono certo conoscesse quest’opera…».
L’intervista a Damiano Michieletto è a cura di Manuela Santacatterina:
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