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Ferzan Özpetek: «Io, Nuovo Olimpo, i miei attori e l’esperienza con Netflix»

Gli anni Settanta, il cinema, un grande amore. Quando? Su Netflix dall’1 novembre

Nuovo Olimpo di Ferzan Özpetek: dall'1 novembre su Netflix
Nuovo Olimpo di Ferzan Özpetek: dall'1 novembre su Netflix

ROMA – Alla fine degli anni Settanta, Enea (Damiano Gavino) e Pietro (Andrea Di Luigi), uno studente di cinema con la passione per la regia e uno specializzando in medicina, s’incontrano e si innamorano. Ma qualcosa li separa improvvisamente e, per trent’anni, continuano ad amarsi sperando di riuscire a rivedersi. Una storia d’amore, di un amore che attraversa il tempo e la distanza, e di tanti altri amori, per il cinema, per i ricordi che non ci abbandonano (che non devono abbandonarci) e che tessono il terreno condiviso della memoria, della cultura, del sentimento. Parte da qui Nuovo Olimpo, il nuovo film scritto e diretto da Ferzan Özpetek presentato in anteprima nazionale alla Festa del Cinema di Roma nella sezione Grand Public per poi approdare in streaming su Netflix a partire dall’1 novembre.

Damiano Gavino e Andrea Di Luigi sono i protagonisti di Nuovo Olimpo
Damiano Gavino e Andrea Di Luigi sono i protagonisti di Nuovo Olimpo

LA STORIA – «È da sette-otto anni che pensavo di raccontare questa storia. Mi è rimasta dentro. È stata un’esigenza, così ne ho parlato con Gianni (Romoli nda) e mi sono detto: rischiamo, vediamo che succede! Preciso però che la storia non è propriamente semi-autobiografica. Tutto no, ma quasi! Tipo quell’incidente agli occhi che ha il regista in Nuovo Olimpo, quella è una cosa metaforica. Sono gli occhi nel senso di cinema. Averla raccontata mi ha permesso di mettere il punto e girare pagina, e vedrete cosa arriverà poi! La cosa più importante poi è stata raccontare l’Italia degli anni Settanta. Creare quei luoghi, quel cinema, tutti appartenenti a un mondo di quarantotto anni fa non nascondo che mi ha messo una certa ansia. Sono arrivate le solite fate che creano problemi, ma a volte da qui problemi arrivano anche cose belle, tipo il location scouting della casa».

Il cinema che dà il titolo all'illusione scenica di Özpetek
Il cinema che dà il titolo all’illusione scenica di Özpetek

GLI ATTORI – « All’inizio volevo attori sui 35-36 anni, un po’ più grandi, così che fosse più facile farli ringiovanire e invecchiare. Poi abbiamo abbassato l’età e sono usciti questi due signori, Damiano e Andrea, di cui non posso che essere felice. Anche i ruoli di Luisa, di Greta che ha contribuito a risolvere alcuni problemi strutturali del terzo atto di Nuovo Olimpo, di Aurora, di Alvise, è stato tutto molto piacevole, abbiamo avuto una grande intesa artistica, molto forte. Abbiamo lavorato assieme, studiato assieme. Anche perché credo molto che non deve essere l’attore ad avvicinarsi al personaggio, ma esattamente il contrario».

Luisa Ranieri in un momento di Nuovo Olimpo
Luisa Ranieri in un momento di Nuovo Olimpo

IL MONDO D’OGGI – «Circa tre anni fa un critico americano mi fece un’intervista per l’uscita de La Dea Fortuna in America. Mi disse: Ozpetek lei è stato troppo in anticipo sui tempi con Il Bagno Turco e Le Fate Ignoranti. L’America non era ancora pronta ad affrontare film così. Al punto che i film finirono nei reparti gay delle videoteche. Quando uscì La Finestra di fronte andai lì, a vedere con i miei occhi, ed era vero. In Italia non c’era nemmeno all’epoca, anzi, non c’è proprio mai stata. Questo mi ha lasciato…Io non racconto l’omosessualità/eterosessualità, io racconto le persone come sono fatte, senza censure nella mia testa. Sarà meraviglioso il giorno in cui non ci saranno più locali gay, locali eterosessuali e locali per persone specifiche. Quando, in buona sostanza, ci saranno solo locali per tutti. Quando non ci sarà più bisogno di dire papà, mamma, o genitori gay, i genitori sono sempre genitori, punto. Non ci sono divisioni. La mia vita la vedo sempre come un corteggiamento che siano donne e uomini, I sentimenti sono bellissimi, non bisogna catalogarli».

Una scena del film
Una scena del film

NETFLIX – «Non sono per nulla abituato a lavorare così, con il responsabile di produzione che mi dà libertà assoluta. A me servono limiti. Credevo che ne avrei avuti in post-produzione e invece mi hanno ascoltato. Non uscire in sala è una sensazione strana, un po’ come fare una grande cena per sole due-tre persone. Quando esci al cinema è come se fosse una cena per venti! Ma è stata un’esperienza bellissima per me. I miei film all’estero non hanno avuto sempre molta fortuna, quindi l’idea che con Nuovo Olimpo entrerò nelle case delle persone di 190 paesi nel mondo mi piace molto».

  • PREVIEW | Nuovo Olimpo, perché aspettiamo il nuovo film di Özpetek
  • VIDEO | Qui per il trailer di Nuovo Olimpo: 

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