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Eve Myles: «Da Torchwood a Keeping Faith, il mio strano viaggio tra il Galles e Siena»

Il Doctor Who, una serie con Hugh Grant e l’Italia: l’attrice gallese si racconta ad Hot Corn

Eve Myles è Faith Howells in Keeping Faith.

Da Doctor Who a Torchwood fino ai period drama come Victoria: Eve Myles ha cambiato spesso pelle – e genere – e dopo l’avventura con Broadchurch, aveva anche deciso di mollare la recitazione, disillusa dalle dinamiche dello show business. A farle cambiare idea ci ha pensato Keeping Faith, il gioiellino BBC visto da nove milioni di persone in Inghilterra, vero e proprio fenomeno di cui l’attrice ha parlato ad Hot Corn durante il Cannes International Series Festival. Nel nuovo progetto l’attrice gallese interpreta un’avvocatessa, madre di tre figli e di un marito con cui condivide una routine piuttosto ordinaria almeno finché l’uomo, da un momento all’altro, scompare lasciando dietro di sé molte domande irrisolte.

Un’altra immagine di Eve Myles in Keeping Faith.

LA COPPIA «Ho conosciuto Bradley (Freegard, nda) quando avevo appena compiuto 16 anni e mi sembra di stare con lui da sempre. Qualche tempo dopo aver ottenuto il ruolo in Keeping Faith ha fatto il provino anche lui. All’inizio pensavamo sarebbe stato più facile, ma se la nostra intimità ci ha aiutato a superare l’angoscia di lei nella ricerca di lui, mi ha anche ricordato di non dare mai per scontato le piccole cose quotidiane come tornare a casa e trovare la persona che ami ad aspettarti».

La Myles con il marito Bradley Freegard, compagno di set di Keeping Faith.

TORCHWOOD «Il progetto è ambizioso e ha preso vita grazie alla lealtà dei fan. Anch’io sono una geek, cresciuta con Buffy e X-Files, so cosa si prova. Da piccola non vedevo Doctor Who perché mi faceva troppo paura, ma quando poi sono entrata a far parte della grande famiglia sci-fi non sono più riuscita a smettere. Per ora abbiamo registrato la versione audio, che dovrebbe essere disponibile a breve. Non posso anticipare nulla sulla stagione 5 ma solo dire che il pubblico amerà l’interazione dei personaggi e le nuove avventure, che prendono vita subito dopo le vicende della stagione 4, puntando sui valori dell’amore e dell’amicizia nel tono della commedia».

Eve Myles nei panni di Gwen Cooper in Torchwood.

LA GIORNATA IDEALE «Sono orgogliosa delle donne che ho interpretato, sarebbero tutte persone con cui mi piacerebbe passare del tempo. Andrei a pranzo con la Gwen di Torchwood, anche se tende a intimidire per la sua forza, so che mi divertirei perché non si lascia mettere i piedi in testa da nessuno. Di pomeriggio farei un giro con Faith di Keeping Faith, che è una persona gentile, un po’ pazzerella: con lei mi sentirei me stessa perché non giudica. Mrs. Jenkins di Victoria, invece, non si presenterebbe proprio perché riterrebbe il tutto una totale perdita di tempo».

La Myles nel ruolo di Mrs Jenkins in Victoria.

PROSSIMI PROGETTI «Ora sono impegnata in un film TV per festeggiare i 20 anni del servizio sanitario nazionale nel Regno Unito: To Provide All People. Ho finito A Very English Scandal con Hugh Grant, di cui conosco a memoria tutti i film. Quando sono arrivata sul set è stato uno dei primi a venirmi a salutare, si è presentato e ha detto: «Piacere, sono Hugh». E io sono rimasta senza parole, è una persona deliziosa e un professionista che non si prende troppo sul serio. E le mie figlie saranno così gelose di sapere che ho lavorato sullo stesso set con Paddington in persona, Ben Whishaw, e con la sua nemesi in Paddington 2. Peccato non siano venute a trovarmi…».

Hugh Grant e Ben Whishaw in A Very English Scandal.

I LOVE ITALY «Alla fine della giornata, Brad mi fa trovare sempre a tavola un piatto di pasta al pomodoro, il mio comfort food preferito. Ho rimandato il matrimonio anche per impegni lavorativi tre volte finché Brad non mi ha mostrato la foto di unhotel in Toscana. Sembrava un dipinto, così intimo e perfetto. Lì ci hanno consigliato l’Abbazia di San Galgano, a dieci minuti da Siena, e ho capito subito che era il posto giusto. Lì ho concepito la mia seconda bambina, che si chiama Siena proprio per questo: Brad e io abbiamo guardato il cartello della città, ci siamo voltati l’uno verso l’altro e ci siamo detti che non avremmo potuto trovare un nome migliore».

L’Abbazia di San Galgano, in Toscana.

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