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ESCLUSIVO | Da Brie Larson a Robert Downey Jr: le prime rivelazioni di Avengers: Endgame

Eravamo all’Intercontinental Hotel di Downtwon L.A. per il press junket del film più atteso dell’anno

I fratelli Russo e il cast di Avengers: Endgame al press junkets organizzato a Downtown LA.

LOS ANGELES –  Mentre sui eBay i biglietti del cinema hanno raggiunto cifre vertiginose e sui social impazzano foto e filmati dei protagonisti impegnati nell’attività stampa (ve lo abbiamo raccontato qui), noi di Hot Corn eravamo all’Intercontinental Hotel di Downtwon Los Angeles per il press junket  di Avengers: Endgame. Il film evento del 2019 che, però, nessuno ha ancora potuto vedere. La pellicola dei fratelli Russo, infatti, è sottochiave per scongiurare che anche il più innocuo dei dettagli venga rivelato prima dell’uscita in sala. E allora, in attesa del 24, aprile, ecco le prime rivelazioni del cast, da Scarlett Johasson a Murk Ruffalo, e dei registi che Hot Corn ha raccolto in esclusiva per voi.

Foto di gruppo dal profilo Instagram di Jeremy Renner.

KEVIN FEIGE «Il nostro primo film? Ci siamo divertiti a farlo, era andato bene ma non un successo strepitoso se paragonato poi ad altri film Marvel.  Mentre giravamo, però, ci siamo subito resi conto che sarebbe stato qualcosa di speciale, forse anche più di quanto non pensavamo. Abbiamo cominciato a comprendere il supporto del pubblico già al ComiCon non appena era uscito il trailer».

Chris Evans

ANTHONY RUSSO «Ciò che vogliamo fare con il nostro storytelling è spingerci oltre, fino quasi a chiuderci in un angolo: trovarsi in un posto dove non hai la più pallida idea di cosa possa accadere. Per noi quello è il posto più eccitante di tutti perché ti obbliga a mettere alla prova la tua creatività. Con i film Marvel, abbiamo provato a farlo in ogni finale, soprattutto nell’ultimo Infinity War. Con Endgame ci siamo chiesti: in che modo questi supereroi riescono a gestire la sconfitta? La vera e devastante sconfitta».

Uno scatto dalla conferenza stampa di Avengers: Endgame.

JOE RUSSO «Credo sia un esperimento davvero unico quello di prendere un grande franchise ed evolverlo all’interno di un’unica grande narrativa. C’è molta gente che ha preso a cuore questi personaggi. Viaggiamo in tutto il mondo ed è bello quando qualcuno ti si avvicina dicendo: “Hey ho cominciato a guardare il primo film a dieci anni, il nonno o il papà mi portava al cinema e ora ne ho ventuno…”. Tutto ciò ti dà un senso di comunità, di condivisione e con Endgame abbiamo la possibilità di terminare uno degli esperimenti più grandi nella storia del cinema. Ci auguriamo che il pubblico si sentirà soddisfatto della conclusione».

Mark Ruffalo alla conferenza di Avengers: Endgame.

ANTHONY RUSSO  «In fin dei conti io e mio fratello siamo entrati a fare parte di questo universo perché siamo grandi fan, siamo cresciuti amando i fumetti. Cerchiamo sempre di raccontare una storia per noi stessi, non possiamo pensare a come reagirà il pubblico. Siamo guidati dalla nostra passione ed eccitazione, è questo il modo in cui raccontiamo le storie. Lo facciamo per noi stessi perché non puoi iniziare pensando a come saranno percepite dal pubblico. Abbiamo una relazione così profonda con il materiale e raccontiamo la storia che vogliamo vedere, ci chiediamo in che modo possiamo sorprendere noi stessi. Come ci mettiamo alla prova? Come ci spingiamo a scavare sempre più a fondo dentro questa narrativa, come sviluppare questi personaggi in modi che non avremmo mai immaginato? Quando il film sarà finito, uscito e digerito dal pubblico, allora sarà il momento in cui capiremo la reazione del pubblico ma mentre ci stiamo ancora lavorando non possiamo pensarci, dobbiamo pensare a perinseguire la nostra visione».

Jeremy Renner al press junket di Avengers: Endgame.

DANAI GURIRA «È meraviglioso entrare a far parte di questo universo. Quello che amo del mio personaggio è che è un’insolente ed è tradizionalista nel senso che crede nella sovranità della propria nazione, un elemento a cui mi sento molto vicina perché nonostante sia nata qui in America, sono cresciuta nel continente africano. Ed è bello vedere un paese come Wakanda che non ha storia di colonizzazione diventare così potente e Okoye è una specie di protettrice del suo paese. E ho amato lavorare e collaborare insieme al magnifico Ryan Coogler nella creazione di un personaggio fantastico. Okoye è una che si diverte, ama la sua vita, il suo paese e la sua gente e farà tutto il necessario per il loro bene e ha una fierezza che abbraccia con grande femminilità. Parlavo con Scarlett del primo giorno sul set di Infinity War quando loro arrivano a Wakanda ma, in realtà, eravamo noi ad entrare nel loro set: abbiamo aperto la porta e ho pensato “Toh! Ci sono gli Avengers!”. Quello è stato il momento in cui abbiamo realizzato di fare parte dello stesso universo ed è stato piuttosto incredibile».

Danai Gurira alla conferenza stampa di Avengers: Endgame.

SCARLETT JOHANSSON «Il personaggio di Black Widow è molto cambiato negli anni. È iniziato come una sorta di segretaria sexy messa da parte, non sapevo come l’audience avrebbe reagito alla mia interpretazione del personaggio. Poi nel film successivo, il pubblico la vede in mezzo agli Avengers, parte del team. I personaggi di questi film si sono evoluti e sono cresciuti anche tenendo conto di come si sia sempre voluto creare una storia che fosse in linea con lo Zeitgeist, film diversificati con cast diversificati usando come feedback anche il supporto e l’incoraggiamento dello stesso pubblico. Mi sono sentita sotto il peso del testosterone per parecchio tempo, dunque è stato molto bello vedere altri membri femminili unirsi al cast come Brie Larson, Karen Gillian e Danai Gurira. Mi sento circondata davvero da molti attori fantastici e forti è tutto cresciuto oltre ogni mia immaginazione, è incredibile dove ci ha portato questo viaggio».

Scarlett Johansson alla conferenza stampa di Avengers: Endgame.

PAUL RUDD «Io? Sono terrorizzato dire qualsiasi cosa! Ma ho visto il trailer e ho adorato ogni momento! Sarà divertente per il pubblico scoprire cosa accadrà e lo sarà anche per noi perché ancora non abbiamo visto il film! C’è un sentimento prevalente: la storia ha raggiunto un culmine e un completezza, ma anche le connessioni che si sono stabilite fra noi sono difficili da descrivere a parole perché è impossibile ottenere una cosa del genere in un qualsiasi lavor. Per uno come me entrare a far parte di un gruppo già così affiatato è un po’ come se i Beatles ti dicessero: “Hey, vieni a fare una jam insieme a noi per un po’”. La sensazione è la stessa, surreale. Lavorare con un cast di attori del genere succede soltanto una volta nella vita, e io continuo a fare dei passi indietro per guardare da lontano quello che mi è capitato. Incontrare così tanta gente con una passione in comune così forte, così tanti bambini la cui vita è stata colpita da questi personaggi e avere anche una piccola parte in tutto ciò è qualcosa che terrò caro per sempre».

Paul Rudd alla conferenza stampa di Avengers: Endgame.

BRIE LARSON «Per me arrivare al 10º anniversario è stato un momento magico, è come un sogno ed è quasi difficile parlarne. E nonostante il set dove abbiamo lavorato sia enorme la sensazione è sempre quella di essere una ragazzina che durante le vacanze d’estate si esibisce dentro il garage di casa. Un senso di meraviglia e gioco… Certo, questo film tratta anche di argomenti importanti, seri e profondi. Per me non ci sono molte altre parole per descrivere tutto quello che significa esserne parte se non surreale. Ora che finalmente uscirà il film sarò in grado di parlarne. Non vedo l’ora di raccontare la mia esperienza che ha dovuto tenere segreta per molto tempo».

Brie Larson alla conferenza stampa di Avengers: Endgame.

MARK RUFFALO «Ci sentiamo come una famiglia. Anzi, non proprio, perché noi andiamo sempre d’accordo, senza troppi drammi! Scherzi a parte, ti senti davvero parte della famiglia che avresti sempre voluto avere. Non so se ve ne potete accorgere ma questa conferenza stampa è un po’ diversa dalle altre perché sotto sotto c’è una certa tristezza, parliamo tutti come se fossimo morti, di quanto c’è piaciuto lavorare insieme… è un momento agrodolce. Perché come attori siamo un po’ dei vagabondi, giriamo da una parte all’altra, Stabiliamo questa relazione molto intensa e poi non ci vediamo per parecchio tempo finché non succede che arriva una nomination e finisci in una cerimonia di premiazione…».

Evans, Hemsworth, Downey Jr e Ruffalo in versione Beatles.

ROBERT DOWNEY JR «Davvero? E com’è? Parla per te!».

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