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Crazy for Football | Sergio Castellitto, quella storia vera e il calcio come riscatto sociale

Un’impresa senza precedenti e una storia piena di umanità? Sì, tutto vero. Ecco perché vederlo

Sergio Castellitto in una scena di Crazy For Football.

MILANO – Sì, letteralmente, crazy for football, pazzi per il calcio: nel 2017, l’intero Paese si disperava quando l’Italia perse la partita con la Svezia in un terribile 0-0 e non passò le qualificazioni per il Mondiale. Ma l’anno successivo però pochi sanno che c’è stata un’Italia che ha partecipato a un Mondiale e che ha pure vinto. È stata la Nazionale di calcio a 5 formata da pazienti psichiatrici. Il primo torneo globale di questo tipo si tenne due anni prima, in Giappone, quando in Italia iniziò l’avventura che avrebbe portato Santo Rullo – il presidente dell’associazione italiana di psichiatria sociale – a creare una squadra di calcio formata da pazienti psichiatrici provenienti da tutta Italia.

crazy for football
La nazionale di Crazy for Football

L’incredibile storia è stata raccontata prima nel piccolo e autoprodotto Matti per il calcio, e poi, nel 2016, nel documentario Crazy for Football. Entrambi diretti da Volfango de Biasi – che abbiamo avuto ospite del nostro Hot Corner a Roma qui – l’obiettivo era raccontare e spiegare i motivi che avevano spinto Rullo a investire denaro ed energie nella realizzazione di questo progetto. L’obiettivo principale era portare avanti e far diventare realtà uno dei principi fondamentali della legge Basaglia – la legge che chiuse definitivamente i manicomi e riformò l’assistenza psichiatrica territoriale –, cioè il reinserimento sociale dei pazienti che avevano subito trattamenti psichiatrici. Per Rullo e per questi pazienti, il calcio era una sorta di riabilitazione: ritrovare dei punti stabili, uno scopo e uno spazio in cui riprendere a coltivare la socialità.

Max Tortora e Sergio Castellitto in una scena di Crazy for Football

Ora, sempre sotto la regia di de Biasi, la loro storia è diventata un film: Crazy for Football è adesso una versione romanzata per raccontare il secondo Mondiale, quella Dream World Cup che riuscirono ad organizzare a Roma e che diede la coppa agli Azzurri. Presentato alla Festa del Cinema di Roma, mette in campo un trio di grandi attori a guidare il film, con Sergio Castellitto (che interpreta proprio Santo Rullo), Max Tortora e Massimo Ghini (alla prima volta a fianco di Castellitto). L’opera trasversale realizzata in collaborazione con il regista, che comprende il documentario, il film e il libro, è stata riconosciuta di interesse culturale dal Ministero delle attività culturali. Quella che viene messa in scena, è un’impresa che ha voluto andare oltre gli stereotipi spesso legati ai pazienti psichiatrici e ha voluto creare per loro una seconda possibilità.

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Crazy for Football alla Festa del Cinema di Roma

«Perché la vita porta sempre un sorriso e Crazy for Football vuole essere una storia non di denuncia, ma di racconto di storie umane vere attraverso lo sport nazional popolare per eccellenza, il calcio», ha raccontato il regista. E infatti nel film di de Biasi c’è tanta umanità, quasi tanta quanta ne emergeva dal primo documentario. La determinazione di uno psichiatra che vuole un riscatto per la comunità che cura e la medicina asettica di chi invece i pazienti li vede solo all’interno delle mura di un ospedale e legati ad un letto, la comicità e la buona volontà di un allenatore ormai lontano dalle scene che accetta di allenarli e li tratta come farebbe con qualsiasi altro giocatore, senza mettere lo zucchero sulla medicina per farla andare giù.

Crazy for Football: quando l’Italia vinse (comunque) un Mondiale

La storia di Crazy for Football è stata la riprova di quello che tanti psichiatri negli anni hanno sostenuto, cioè che i pazienti psichiatrici non devono essere chiusi in una stanza e dimenticati dal mondo. Possono e devono tornare a far parte di una società e di una comunità, che sia con un piccolo lavoretto o tirando un pallone in porta. Quegli Azzurri la coppa l’hanno alzata nel Palazzetto dello Sport di Roma, dopo un torneo che, ora delle partite finali, aveva appassionato il pubblico che tifava per loro come allo stadio. Una bella storia di inclusione e anche di forza di volontà, che forse può regalare un po’ di speranza a tutti. Soprattutto ora.

  • VIDEO | Volfango De Biasi: «Il viaggio del mio Crazy For Football»
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Qui le interviste al regista e al cast alla Festa del Cinema di Roma:

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