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Da Bari a Hollywood passando per James Bond | Il Coronavirus svuota i cinema

Festival spostati, film rinviati e sale chiuse. E il nuovo capitolo di 007 finisce a novembre

Coronavirus

MILANO – Alla fine perfino il Bif&st di Bari ha ceduto e Felice Laudadio ha fatto partire il comunicato ufficiale di slittamento della rassegna a data da destinarsi perché «non sussistono più le condizioni per garantire alla manifestazione gli esiti desiderati a causa della difficoltà o, in molti casi, dell’impossibilità di arrivare per una serie di ospiti importanti». Poco prima era stato il Bergamo Film Meeting a decidere di spostare l’edizione, probabilmente a fine maggio, a causa degli effetti del Coronavirus su spostamenti e assembramenti pubblici: «Cercheremo, in ogni caso, di rispettare al meglio il programma previsto, salvo le modifiche che si renderanno necessarie, ma non escludiamo anche piccole ma significative sorprese». Insomma, il cinema è in stallo e la situazione appare ancora molto fumosa.

Volevo nascondermi
Elio Germano e Giorgio Diritti sul set di Volevo nascondermi, già in sala.

Ma andiamo con ordine: le sale in Lombardia, Veneto e Emilia Romagna sono ancora chiuse e sono molti i film che le case di distribuzione hanno spostato e rimangono pending: ci sono titoli italiani molto attesi come Si vive una volta sola di Carlo Verdone ma anche pellicole Disney come Onward, slittato dal 5 marzo al 16 aprile. Ma la lista è lunga, si va da Honey Boy a Cambio tutto, da Tornare a Dopo il matrimonio. In questo scenario alcuni film sono stati invece anticipati, vedi Queen & Slim, in sala il 5 marzo, e Volevo nascondermi con Elio Germano: «Perché?», spiega il produttore Carlo Degli Esposti, «abbiamo deciso di essere nei cinema in un momento in cui è fondamentale superare le paure generate da una situazione difficile che coinvolge tutta la società, sicuri che il successo ottenuto a Berlino ci aiuterà a sconfiggere l’ansia e i comportamenti irrazionali».

James Bond
Daniel Craig in No Time To Die. Al cinema il 9 aprile.

Il botteghino però parla chiaro: incassi a picco e la corsa de Gli anni più belli di Muccino interrotta a poco più di 5 milioni di euro. In questo scenario perfino i fan di James Bond hanno scritto alla Universal chiedendo lo slittamento di No Time To Die, in sala dal 9 aprile e con un’anteprima prevista a Londra per il 31 marzo: «Non è tempo di indecisioni», hanno scritto i fondatori della community, James Page e David Leigh, «il tour promozionale in Cina, Giappone e Corea del Sud è stato cancellato e c’è il rischio che ad aprile i cinema siano chiusi negli Stati Uniti. Spostate il film in estate. Abbiamo aspettato quattro anni e possiamo aspettare altri tre mesi». Un’altra bella questione da affrontare per 007 e la MGM che però ha deciso molto velocemente: No Time To Die uscirà il 12 novembre in Inghilterra e il 25 negli Stati Uniti.

Mulan
Liu Yifei in una scena di Mulan, che dovrebbe uscire il 26 marzo.

E sul fronte Hollywood? Se già avevamo detto della fuga della produzione di Mission: Impossible 7 da Venezia, ecco che anche Netflix ha cancellato il set italiano di Red Notice con Dwayne Johnson, Gal Gadot e Ryan Reynolds e altre serie sarebbero in stallo in attesa di sviluppi. Intanto iniziano a arrivare i primi numeri: con le sale chiuse in Cina, Giappone, Corea e Italia si rischia una perdita di cinque miliardi di dollari sul totale annuo del box office. Non solo: il remake di Mulan, già slittato in Cina, rischia di far perdere alla Disney una consistente cifra che avrebbe dovuto arrivare proprio dai botteghini asiatici. Non bastasse, con il nuovo decreto ora c’è il rischio concreto che in Italia tutti i cinema vengano chiusi. Praticamente un disaster movie

 

 

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