ROMA – «Credo che una delle differenze tra la nostra trilogia e Jurassic Park, sia la nostra attenzione nel focalizzarci sulla connessione tra esseri umani e animali. Il film si apre con Owen Grandy e Blue e la loro capacità di comunicare perché questi animali sono intelligenti. Si crea un legame tra i due ed è un aspetto che abbiamo ampliato. All’inizio poteva sembrare assurdo ma ora spero che, specialmente il pubblico più giovane, abbia accettato l’idea che trattiamo i dinosauri come animali. Cosa che erano e che sono in questo film». Colin Trevorrow ci parla così di uno degli aspetti più interessanti del suo film quando lo incontriamo a Londra per il junket di Jurassic World – Il Dominio, sesto e conclusivo capitolo del franchise iniziato nel 1993 con Jurassic Park di Steven Spielberg. Ma non solo: il regista ci ha raccontato dell’importanza di potersi confrontare proprio con Spielberg nel corso degli anni, della splendida colonna sonora di Michael Giacchino, della difficoltà di trovare un equilibrio tra vecchi e nuovi personaggi e delle citazioni cinematografiche sparse nel film.
- LONG FORM | Jurassic Park, Spielberg e il sogno di un’intera generazione
La video intervista a Colin Trevorrow è a cura di Manuela Santacatterina:
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