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Cercando di filmare anche l’infilmabile: l’impossibile impresa di U-July 22

Al Milano Film Festival irrompe l’orrore della strage di Utoya filmata dal punto di vista di una ragazza

Andrea Berntzen è Kaja in U – July 22 di Erik Poppe.

Paura, angoscia, e poi disperazione. Gli spari sopra, e poi l’orrore, senza fine. Il punto di vista utilizzato dal norvegese Erik Poppe per U – July 22 nel raccontare la strage di Utoya del 22 luglio 2011 è sicuramente singolare: quello di Kaja, una ragazza qualsiasi che campeggiava come tanti altri suoi coetanei in occasione del ritrovo annuale organizzato dai Giovani Laburisti. La macchina da presa non si stacca quasi mai da lei, la segue sin dall’inizio, sin dalle prime conoscenze fino all’ultimo terrificante tentativo di sopravvivenza.

Andrea Berntzen è Kaja in U – July 22 di Erik Poppe.

Una follia perpetrata da un pazzo di estrema destra – che Poppe non cita mai né mostra – che ha ucciso 77 persone e ne ha ferite gravemente un centinaio, per il mostruoso desiderio di ripulire le nuove generazioni dalle infettanti idee politiche a favore dell’immigrazione e contrarie al razzismo. U-July 22 non concede tregua, è un unico piano sequenza di avvicinamento alla morte, una presa diretta di un destino totalmente privo di senso che si consuma in un’isola dove ragazzi e ragazze si ritrovano per scambiarsi idee, contatti, fare nuove amicizie, costruirsi un futuro o magari, perché no, anche solo per camuffare una vacanza e rimorchiare.

Alcuni dei volti di U – July 22.

Poppe si identifica nello sguardo della sua coraggiosa eroina, che per 72 minuti non si perde mai d’animo e crede fermamente nella possibilità di tornare a casa: attorno a lei, grida, corse terminali senza destinazione, corpi morti di una gioventù all’improvviso arrestata. Sconvolge la verità delle immagini, l’insostenibile assenza visiva di un glaciale assassino di cui accorgiamo esclusivamente le azioni attraverso il rumore del fuoco. Un fatto di cronaca che lascia attoniti, e su cui il cinema sta avvertendo la necessità di riflettere.

Andrea Berntzen e il regista Erik Poppe all’ultima Berlinale.

Non è un caso che all’ultima Mostra di Venezia, Paul Greengrass abbia presentato 22 luglio raccontando gli stessi drammatici eventi, utilizzando però un approccio diverso per prospettiva e sentimento. Una visione inevitabilmente scioccante, priva di orpelli, interessata a registrare gli attimi, i sospiri, le lacrime, quelle che versiamo chiedendoci se la nostra vita, a breve, sia destinata a terminare.

DOVE E QUANDO Domenica 30 settembre, ore 22, Anteo, Sala Astra. A seguire incontro con lo scrittore Giuseppe Genna.

Qui potete vedere il trailer di U – July 22: 

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