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Boo, Bitch | Lana Condor, i teen-drama e una miniserie che non ti aspetti

Netflix rilancia ancora una volta sulle serie adolescenziali, e il risultato è decisamente buono…

Lana Condor torna in una nuova miniserie teen: Boo, Bitch

MILANO – Lana Condor è ormai uno dei volti di punta di Netflix e una veterana delle serie adolescenziali. Ha solo senso, quindi, che dopo il successo della trilogia iniziata con Tutte le volte che ho scritto ti amo sia lei a prendere ancora una volta il timone – ora non solo come protagonista, ma anche come produttrice esecutiva­ – del nuovo teen-drama creato da Tim Schauer e Kuba Soltysiak. Boo, Bitch ha tutti gli ingredienti che ci si aspetterebbe da una miniserie del genere: c’è il liceo, ci sono le ragazze popolari e quelle più nerd, c’è il coming-of-age. E questa volta, per movimentare il tutto, ci sono anche i fantasmi.

Lana Condor e Zoe Margaret Colletti in Boo Bitch
Lana Condor e Zoe Margaret Colletti in Boo Bitch

Non è esattamente uno spoiler dire che proprio la protagonista di Lana Condor, Erika, è un fantasma. Boo, Bitch ci informa della sua dipartita sin dai primi momenti del primo episodio. Ma quello che dà il via alla sua scalata – insieme a quella della migliore amica Gia (Zoe Margaret Colletti) – verso i ranghi più alti della gerarchia scolastica è un twist che fa sempre piacere vedere: Erika è morta, ma il suo fantasma continua a vivere come se niente fosse. Nessuno si accorge della differenza. Da qui, le possibilità per divertirsi e cambiare vita nel mese che manca al ballo di fine anno sono pressoché infinite.

Una scena di Boo Bitch

L’Erika di questa assurda quanto divertente miniserie è ben diversa dalle irriverenti protagoniste di altre serie adolescenziali a tema sovrannaturale, da Le terrificanti avventure di Sabrina a Buffy l’ammazzavampiri. Qui il tutto è confinato alla giovane fantasma e alla sua nuova “vita” in un liceo che dovrebbe essere moderno ma che in realtà ha un’atmosfera tutta anni Novanta che gioca molto sull’estetica e sui colori. Avere tutti i poteri di un’entità sovrannaturale e usarli per vendicarsi della reginetta della scuola può sembrare uno spreco, ma Lana Condor riesce a vestire pienamente il suo personaggio e a creare una dinamica tutta da godere. Questo, almeno, finché la serie non decide di prendere un’improvvisa virata che lascia a dir poco confusi.

boo bitch
Lana Condor è Erika in Boo Bitch

Boo, Bitch si trasforma rapidamente in una storia di formazione non appena Erika prende confidenza con la sua nuova situazione. Il problema è che il suo piano funziona un po’ troppo bene. Complice anche un non indifferente fandom su TikTok, la ragazza diventa una vera e propria star. E quando si ha un assaggio di cosa può fare la fama, è difficile resistere. In poco tempo, Erika si trasforma in una creatura assetata di celebrità che tenta in tutti i modi di diventare la ragazza più popolare della scuola. Non sarebbe nemmeno una storyline troppo azzardata, se non fosse che questo cambio di natura arriva in modo così brusco da far pensare di essere passati a tutt’altro show con tutta un’altra storia.

Una scena di Boo Bitch

Finali poco sensati a parte, in otto episodi pieni di brighe adolescenziali e dialoghi talmente esaltati da sembrare la live action dei messaggi scritti tutti in maiuscolo, Boo, Bitch riesce a dare un’immagine più che buona di sé. Mischiando anche un po’ di stile camp, la miniserie diventa un piccolo prodotto di cui godere quando proprio non si trova nulla nella miriade di titoli disponibili. D’altronde, nelle serie adolescenziali poco impegnate Netflix si è ormai specializzata. E anche questa volta è riuscita a portare a casa il risultato.

Qui il trailer di Boo, Bitch:

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