MILANO – «Quello che vedete alle mie spalle è il manifesto della Mostra firmato da Lorenzo Mattotti. Raffigura due trapezisti. È un’immagine emblematica perché anche noi quest’anno abbiamo fatto degli esercizi da trapezisti per realizzare quest’edizione eccezionale». A parlare è Alberto Barbera, Direttore artistico della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, che insieme a Presidente della Biennale di Venezia Roberto Cicutto ha presentato i titoli del concorso ufficiale di Venezia77.

«Abbiamo ridotto di poco il numero dei film ma il cuore della Mostra è salvo», ha continuato Barbera, «Si tratta di 62 film e 15 corti che verranno proiettati nelle sale e nelle due arene». E a scorrere la lista dei film della Sezione Orizzonti e del Concorso sono tanti i ritorni – da Alex Gibney a Luca Guadagnino, da Susanna Nicchiarelli a Frederick Wiseman – così come gli esordi – Da I Predatori di Pietro Castellitto a Jasmine Trinca con Being my mom – che andranno a comporre le sue sezioni.

Ma Barbera ci tiene a precisare che quello di Venezia 77 «non sarà un festival autarchico». Saranno infatti 50 i Paesi rappresentati nella varie sezioni, dal Brasile all’America, dalla Francia al Portogallo passando per India e Filippine con la presenza di registi da zone del mondo ancora in pieno lockdown a causa della pandemia Covid. «Il numero dei film italiani è analogo a quello dello scorso anno ma la selezione italiana è davvero di grande qualità», ha proseguito Barbera, «Un buon segno per il nostro cinema».

Qualche nome? Daniele Luchetti che con Lacci aprirà l’edizione 2020 della Mostra a Gianfranco Rosi con Notturno passando per Emma Dante con Le Sorelle Macaluso fino alla già citata Susanna Nicchiarelli che torna a Venezia com Miss Marx dopo l’ottima accoglienza di Nico. E proprio sulla presenza di registe donne, Barbera ha specificato come «Tra tutti i film la percentuale è del 22,4 %, ancora piuttosto bassa, mentre la presenza di donne invitate è del 28%». In Concorso troviamo otto film diretti da registe su diciotto complessivi «scelti in base a criteri di qualità e non di genere. Un dato significativo che ci auguriamo si stabilizzi». E sulla possibile aggiunta di ulteriori titoli Barbera chiosa: «Lasciamo una porta aperta, qualche titolo potrebbe aggiungersi…».
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