Clément Menin VENEZIA – Lo avevamo lasciato in Giappone con Un affare di famiglia, Palma d’oro a Cannes e un Oscar sfiorato, ora lo ritroviamo qui al Lido dove già era stato nel 2017 con Sandome no satsujin (mai uscito in sala, purtroppo). Per Hirokazu Kore’eda o Kore-eda Le verità però è un film differente, uno di quelli che potrebbe cambiare tutto: in sala dal 3 ottobre, è il suo primo passo fuori dai confini giapponesi e conta su un cast di prima fascia con un trio decisamente affascinante: Juliette Binoche, Catherine Deneuve e Ethan Hawke. Ecco il film nelle parole dell’autore.
IO & JULIETTE – «Se ho osato girare il mio primo film fuori dal Giappone, in una lingua che non è la mia e con una troupe francese, è solo perché ho avuto la fortuna di incontrare attori e collaboratori che hanno voluto girarlo con me. È stata Juliette Binoche ad accendere la scintilla: ci conoscevamo già da tempo quando, nel 2011, durante un viaggio in Giappone mi disse che un giorno le sarebbe piaciuto lavorare con me. Quella proposta è stato il punto di partenza de Le verità, dunque il mio primo pensiero va al coraggio di Juliette».
LE ORIGINI – «Alla base de Le verità c’è una commedia che avevo iniziato a scrivere nel 2003 su una notte trascorsa nel suo camerino da un’attrice di teatro, ormai alla fine della carriera. Ho finito col trasformare quella pièce in una sceneggiatura che racconta la storia di un’attrice cinematografica e di sua figlia che invece ha rinunciato ai suoi sogni di diventare attrice. Durante la riscrittura, ho più volte chiesto a Catherine (Deneuve, nda) e a Juliette (Binoche, nda) di spiegarmi l’essenza della recitazione. Sono state le loro parole a nutrire la sceneggiatura e a darle vita…».
PARIGI – «Volevo che la storia fosse ambientata in autunno, volevo filmare Parigi alla fine dell’estate. Nel film si vede la vegetazione del giardino della casa della famiglia mutare con l’approssimarsi dell’inverno, accompagnando madre e figlia e dando colore a quel momento della loro esistenza. Durante le riprese, Ethan (Hawke, nda) mi ha detto: “L’importante, quando si gira un film, non è parlare la stessa lingua, ma condividere la stessa visione del progetto”. Queste parole di incoraggiamento mi hanno aiutato a mantenere l’autenticità».
ETHAN, ETHAN – «Grazie ad Ethan, la giovane Clémentine (interpretata da Clémentine Grenier), che non era mai stata su un set, ha trovato il suo posto con molta naturalezza. L’abbiamo guidata insieme, io e Ethan, davanti e dietro alla macchina da presa. Come spesso fanno i bambini nei miei film, la ragazzina osserva con piglio filosofico lo scontro tra uomini smarriti e donne prigioniere del loro passato. Volevo fare un film che non fosse solo serio, ma anche leggero, in cui potessero coesistere i toni drammatici e quelli comici, come avviene nella vita reale».
LA DIVA CATHERINE – «E per finire: Catherine Deneuve. Senza mai lamentarsi delle modifiche allo script, è sempre riuscita a esprimere la gioia della recitazione. Che Le verità ora sia inserito nella sua filmografia – ovvero la storia del cinema francese – è per me fonte di orgoglio e al tempo stesso di angoscia. Sul set, Catherine è stata allegra, adorabile e tutta la troupe è rimasta affascinata da lei. Se una fresca brezza di allegria e di libertà percorre Le verità, malgrado la storia si svolga prevalentemente all’interno della casa di famiglia, è anche merito del fascino di Catherine».
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