in

Terence Davies: «Emily Dickinson, la poesia e il mio film tra presente e passato»

«La poesia sì, Sex and the City, no»: il faccia a faccia di Hot Corn con il regista di A Quiet Passion

Emily-Dickinson
Terence Davies sul set di A Quiet Passion con Cynthia Nixon.

ROMA – Caldo, appassionato, acceso. Quando parla, Terence Davies riesce a far fluire parole e concetti mai banali. Il regista inglese è una di quelle persone che non smetteresti mai di ascoltare, per la qualità e lo spessore delle sue idee. In A Quiet Passion – che potete ora recuperare in streaming su CHILI – centrato sulla poetessa Emily Dickinson, esce tutta la cura di Davies per le sfumature, con un’immagine abbracciata da un’ispirata luce. «Crispy», come precisa lo stesso regista. Una luce che riflette il volto di Cynthia Nixon, scelta dal regista per dare corpo e anima alla Dickinson, lei, dalla Miranda Hobbes di Sex and the City alla poesia. «Fu una femminista?», risponde il regista, «Non lo so, ma certamente la Dickinson fu un meraviglioso faro».

Cynthia Nixon nei panni di Emily Dickinson in A Quiet Passion.

IO & EMILY «Ho scoperto gli scritti di Emily Dickinson a diciotto anni, leggendo una sua poesia, che parla di morte e vita. Fu una una folgorazione. Non sono andato all’università ma, in vita mia, ho voluto sempre leggere e scoprire il più possibile. E, poesia dopo poesia, con lei è stata una scoperta continua. In vita ha scritto oltre 1.800 poesie, ma è stata arginata nella pubblicazione. Alcuni artisti hanno fortuna in vita, altri vengono apprezzati postumi, altri ancora non ne hanno proprio. Non è giusto, ma è così».

emily-dickinson
La rielaborazione di un ritratto di Emily Dickinson.

IO & CYNTHIA «Cynthia è una veemente democratica: vera, appassionata ed ha senso dell’umorismo. E senza queste sfumature, beh, saresti un morto che cammina. In più vi racconto una cosa: quando ho scelto proprio lei per il ruolo, vidi gli slot con le sue reactions in Sex and the City. Li ho visti tutti senza audio, e non si vedeva mai che recitasse. Era tutto vero nella sua recitazione. Ma lo ammetto, non sono fan di quella serie, anzi. Ma forse lo dico con un pizzico di invidia».

Cynthia Nixon
Ancora la Nixon in A Quiet Passion

IERI & OGGI «Un sottotesto attuale? Non so se sia presente. O, almeno, non lo so per certo. Sicuramente c’è un simile senso di uguaglianza e di integrità. Sono cresciuto in un contesto cattolico. Nell’Ottocento, come oggi, persisteva il concetto dell’anima. Se c’è una vita oltre, mi domando cosa ne sarà di noi, una volta morti. È una tensione che dura, in ogni epoca. In alcune persone riecheggia, in altre no. Emily Dickinson non era religiosa, ma spirituale. Difendeva la sua anima in modo coraggioso, forte e caparbio. Non credo in un’altra vita, ma ogni giorno faccio un’esame di coscienza. Cosa trovo? Alcune volte un senso di vuoto».

a quiet passion
Una scena del film. Notare l’utilizzo della luce.

SLOW DOWN «Faccio film per come li vedo e li sento. Il montaggio veloce non lascia nulla, un po’ come il fast food. Le mie pellicole sono lente, è vero, ma obbligano a guardare le cose. Puoi rispondere o non rispondere alle emozioni, ma se cogli l’attimo riesci a calarti nei messaggi e nelle immagini. Se resti dentro un film riesci a catturare ricordo e memoria. Quando giro, ascolto e vedo quello che faccio. Alcune volte, sul set, l’emozione mi ha travolto, sfociando in una gioia immensa».

Cynthia Nixon-jennifer ehle
Ancora la Nixon e Jennifer Ehle, nei panni di Vinnie Dickinson.

VITA & SET «Vengo da una famiglia numerosa e operaia, nella Liverpool degli anni Cinquanta e Sessanta. Quando ho scoperto la mia omosessualità, ho pregato per anni e anni, sperando di essere, diciamo, come tutti gli altri: volevo evitare il giudizio. Tra l’altro, essere omosessuale, in quegli anni, era reato in Inghilterra. Così ho vissuto in solitudine, da sempre, come un outsider. E oggi quando sto con gli attori sul set per me è una gioia immensa».

Lascia un Commento

Box Office | Pets 2 è l’unico a superare il milione in un crollo generale

Dai Simpson a BoJack Horseman: come si è evoluta l’animazione televisiva?