ROMA – Apparenza e sostanza, realtà e irrealtà, nebbia e luce: la narrazione di Omicidio a Easttown (Mare of Easttown, titolo originale, targato HBO), a partire dal cliffhanger che chiude la seconda puntata è profonda e stratificata, rispecchiando l’animo della sua folgorante protagonista, Mare Sheehan, interpretata da una grande Kate Winslet. Mare, nello show scritto da Brad Ingelsby (disponibile su Sky Atlantic e NOW dal 9 giugno), è una detective disillusa che si porta sulle spalle il penso della sua responsabilità professionale, in una cittadina della Pennsylvania che l’ha eletta a leggenda, ricordando le gesta sportive ai tempi del liceo.

La Mare di Eastown sorride poco ma lavora tanto, tormentata dalla sparizione di Katy Bailey, ormai avvenuta un anno prima. Notti insonne, tracce che si perdono nel nulla, l’opinione pubblica spaccata a metà, il peso di una sfilza di problemi legati ad un complicato passato. Ed è Mare a catalizzare totalmente l’attenzione dello spettatore, mentre sullo sfondo – a proposito di strati – va in scena una crime story a regola d’arte, che esplode quando viene trovato il corpo di una ragazza madre. In Omicidio a Easttown Kate Winslet è meravigliosa, ma è la cornice a dare ai sette episodi il climax giusto: Easttown è un luogo squallido, povero e ristretto. Mare conosce la comunità, si occupa di loro e del dilagante abuso di alcol e droga.

Qui c’è l’essenza della serie, il suo microcosmo: un personaggio come Mare Sheehan, che suscita emozioni contrastanti, messa in correlazione con quello spaccato d’America schiacciata dalla forza della disperazione dilagante: il lavoro che manca, i sogni infranti, la rabbia, la noia appiccicosa e contagiosa. Perché, nello show tv, l’arco principale si intreccia attraverso questa rappresentazione perfettamente evocata di una comunità e della sua resistenza. Né Mare né Easttown sono tra esse secondarie: ci sono degli eventi terribili in primo piano che influenzano i personaggi, e poi c’è la risoluzione del crimine, per così dire, principale.

La città, con una ragazza scomparsa e una assassinata, è profondamente turbata. Viene ordinata una nuova indagine ed ecco arrivare l’ago che sposta l’equilibrio, ovvero il detective Colin Zabel (Evan Peters), che finisce per assistere Mare. Grazie a lui, la serie di Brad Ingelsby alza ancora di più il tiro, e inevitabilmente ci tornano alla memoria due tra le migliori serie crime di sempre: True Detective Stagione Uno e Broadchurch. Anche a Easttown la coppia è agli antipodi; anche qui i colpi di scena non mancano, confondendo – strato dopo strato – lo spettatore, almeno fino alla rivelazione finale. Una grande serie.
Qui il trailer di Omicidio a Easttown:
Lascia un Commento