ROMA – La sfida più difficile e impervia di sempre? Realizzare un sequel che sia (almeno) all’altezza dell’originale. Chiedete a quasi tutti i registi di Hollywood, da Joe Dante e Gremlins 2 in su. Se poi, l’originale in questione, è uno dei film cult d’eccellenza degli Anni Duemila, allora l’asticella del rischio si alza (pericolosamente). Eppure, se si hanno delle buone – anzi, ottime – idee, c’è poco da temere. Così, dodici anni dopo quel tripudio da horror comedy che fu Zombieland (da noi arrivò con il titolo Benvenuti a Zombieland e, assurdamente, fu distribuito direttamente in home-video…), i non morti di Rhett Reese, Paul Wernick e David Callaham furono (ri)portati in vita dal regista Ruben Fleischer nel 2019 in Zombieland – Doppio Colpo – che ora potete recuperare in streaming su Prime Video ed Apple TV+ – e che qui rileggiamo nelle nostre Re-Visioni.

E, se squadra che vince non si cambia, ritornarono al gran completo i membri del cast originale: Woody Harrelson, Jesse Eisenberg, Emma Stone e Abigail Breslin. Ancora affiatati e sconnessi, ancora logorroici, irresistibili e armati fino ai denti. Li ritroviamo, appunto, esattamente dodici anni dopo: Columbus (Eisenberg), Tallahassee (Harrelson), Wichita (Stone) e Little Rock (Breslin) si sono trasferiti, pensate un po’, alla Casa Bianca, mentre tutt’intorno gli zombie, poco a poco, si evolvono in esseri più resistenti e pericolosi. Il loro equilibrio famigliare, si rompe quando Wichita e Little Rock abbandonano il gruppo. Troppe pressioni e troppa routine, dicono.

Quando, però, Little Rock fugge con un hippie verso un’idilliaca oasi che rifiuta qualsiasi tipo di arma, Wichita torna da Tallahassee e Columbus, mettendosi quindi alla ricerca della ragazza. Durante il viaggio di Zombieland 2, che passa per Graceland (poteva mancare?!), incontriamo poi Nevada, con il volto di Rosario Dawson, e la svampita Madison, interpretata da una spassosa Zoey Deutch. Il tutto darà il via ad un’apoteosi assurda e irrefrenabile, dove si incrociano emozioni, non morti in versione Terminator, improbabili camei, citazioni spietate (The Walking Dead, per citarne una) e tante risate.

C’è un tributo al Re dei Re aka Elvis (con tanto di cover mica male di Burning Love, cantata da Woody Harrelson in persona, ascoltatela un po’ qui), c’è la metafora della casa, come aggregazione e non come luogo, ci sono una serie di battute sparate a raffica, quasi ad inseguirsi una dopo l’altra, mentre Ruben Fleischer si diverte a non prendere nulla sul serio. Né la morte, né la vita. Né, tantomeno, un’apocalisse zombie. Perché, se la affrontiamo come la affrontano Columbus, Tallahassee, Wichita e Little Rock, allora non fa paura. Anzi, fa (quasi) morire dalle risate. Il sequel perfetto? Esiste, ed è destinato a diventare un (altro) cult.
- VIDEO | Il trailer di Zombieland – Doppio Colpo:
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