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Waking Life | Il mondo dei sogni di Richard Linklater e quel cameo di Jesse e Céline

Il sonno lucido e il tempo della morte: 20 anni dopo il film di Linklater è ancora un concentrato di poesia

waking life

MILANO – Si parla di sogni, ma il film stesso è un sogno e anche a noi, mentre lo guardiamo, sembra di stare sognando. Con il suo visual quasi da cartoon e i flussi di idee, la meditazione di Richard Linklater sui sogni, sulla vita e sull’esistenza è la vera definizione di cinema come opera d’arte. Stiamo parlando di Waking Life, scritto e diretto nel 2001 dal regista statunitense (che potete vedere su CHILI) e girato usando interamente video digitale. Se pensavamo che Inception fosse il miglior film sui sogni, è il caso di recuperare questo piccolo gioiello troppo spesso dimenticato (insieme a Paprika – Sognando un sogno di Satoshi Kon) che, a vent’anni dalla sua uscita, non smette di affascinare.

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Wiley Wiggins, il protagonista di Waking Life

Sappiamo tutti cosa si prova a sognare, ma è difficile trasmettere la stessa sensazione sullo schermo. Linklater ci è riuscito creando una storia che è una lunga veglia nel sonno lucido, quella che comunemente conosciamo come la capacità degli onironauti di controllare i propri sogni ed essere attivamente coscienti mentre vi si ritrovano dentro. La prima regola del sogno lucido è non perdere mai il proprio obiettivo, altrimenti ci si potrebbe ritrovare in situazioni strane da cui è difficile tornare indietro. E il punto fondamentale è tutto qui, ma i contorni si spostano e si modificano di continuo finché non affiora la domanda se ci siano mai stati veramente dei contorni.

Una scena di Waking Life

Lo sconosciuto protagonista scelto da Linklater – interpretato da Wiley Wiggins – sta sognando, anche se all’inizio non riesce a distinguere tra ciò che è reale e ciò che non lo è, e nel suo sogno incontra persone, una dietro l’altra, che gli parlano e gli espongono le loro idee: sono professori di filosofia e chimica delle migliori università americane, ma anche poeti e cineasti (Kim Krizan e lo stesso regista), per non dimenticare un cameo di Julie Delpy e Ethan Hawke nei panni di Jesse e Céline (che sei anni prima avevano fatto la loro comparsa in Before Sunrise).

Ethan Hawke e Julie Delpy sono Jesse e Céline

I nomi, i luoghi, le persone, le voci, gli occhi si trasformano in modo mistificante ma sfortunatamente reale mentre i dialoghi, o meglio, i monologhi – la trave portane del film – lasciano a bocca aperta frase dopo frase. Un flusso continuo – a tratti difficile da seguire, tante sono le informazioni che ci vengono lanciate contro – dove ogni parola è la chiave per accedere a un mondo di idee. Quello su cui Linklater medita, è la responsabilità. La responsabilità che ognuno ha di sognare, di accettare o negare la nostra innata transitorietà, di sognare il tempo della morte.

Richard Linklater scrive, dirige e interpreta Waking Life

Le possibilità del sogno messo in piedi dal regista sono pressoché infinite e lasciano ampio margine alle nostre riflessioni. Waking Life è una continua riflessione, ma è anche pura poesia e filosofia, ed è un viaggio per cui arrivati alla fine ci sentiremo sicuramente un po’ cambiati, forse in meglio o forse no, ma sicuramente diversi. Affascinante o ipnotico non sono abbastanza per descrivere uno dei punti più alti della filmografia di Richard Linklater, bisogna solo guardarlo e, così facendo, riprendere a sognare.

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Qui potete vedere il trailer di Waking Life:

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