MILANO – Nostalgia anni Ottanta: per chi non lo ha mai visto, il titolo Voglia di tenerezza e la colonna sonora dalle melodie sentimentali potrebbe far pensare a una sdolcinata storia d’amore. In realtà, è un cult invecchiato benissimo che parla di relazioni familiari, nello specifico il rapporto tra una madre e una figlia, interpretate da Debra Winger e Shirley MacLaine, e il loro vicino di casa, il signor Jack Nicholson. Voglia di tenerezza (lo trovate in streaming su Paramount+, Prime Video e CHILI) uscì nel 1983, diretto da James L. Brooks e tratto dal romanzo di Larry McMurtry ruota attorno al matrimonio, la vita coniugale, l’adulterio, la crescita, il rapporto madre-figlia e la vecchiaia: sono questi i temi su cui si muove la storia e che Brooks è riuscito a dirigere in quello che poi portò anche un Oscar alla MacLaine.
Aurora ed Emma sono due donne complicate, complice il fatto che Aurora sia diventata madre quando era giovane e la figlia non riesce a vedere in lei un punto di riferimento. È per questo che contro il volere della madre sposa l’insegnante Flap Horton, ma il matrimonio naufraga e lei inizia una relazione clandestina con un direttore di banca sposato. Aurora, dal canto suo, ha molti corteggiatori ma niente di serio. Si butta in una relazione con il vicino Garrett (un Jack Nicholson che qui sembra interpretare sé stesso, genio assoluto) ma lui, da scapolo e donnaiolo qual è, la lascia. La malattia di Emma è ciò che permette alle due donne di riavvicinarsi, e costruire finalmente il rapporto che non hanno mai avuto. Voglia di tenerezza è soprattutto i suoi personaggi, che fanno la gran parte del gioco per come sono scritti e costruiti.
Forse in un altro film, con personaggi diversi, la storia sarebbe sembrata troppo melodrammatica e non avrebbe funzionato, ma qui è affrontata in modo non convenzionale e funziona alla perfezione. Ben accolto dalla critica e dal pubblico, ebbe però una lavorazione non facile. Il film rischiò anche di non prendere il volo, complici le difficoltà di trovare un attore per Garrett. Il personaggio, infatti, è totalmente inventato e non era presente nemmeno nel libro di McMurtry. Quattro attori hanno rifiutato la parte – tra cui Harrison Ford e Paul Newman – e la scelta è ricaduta infine su Nicholson.
Voglia di tenerezza è tutto in James L. Brooks, un grande regista (rivedetevi Dentro la notizia, ve lo avevamo raccontato qui) che qui filma la mediocrità domestica e porta dentro i riverberi della tragedia quando la vita abitudinaria viene interrotta. E anche se la trama non ha un vero e proprio fine, sembra che succeda di tutto in queste due ore e mezza, persi in una storia in cui tanti (sì, noi) si possono riconoscere, che fa leva su un rapporto contrastato che conosciamo tutti, quello con una madre. Quel rapporto che può essere duro e limitativo, ma anche caldo, rassicurante e indistruttibile. (Ri)vedetelo.
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