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Vigilato Speciale | Dustin Hoffman, Edward Bunker e quel film svanito nel nulla…

Le pagine di Come una bestia feroce, il tocco di Ulu Grosbard e Theresa Russell. Ma che fine ha fatto?

Vigilato speciale
Dustin Hoffman nel ruolo di Max Dembo in Vigilato speciale

ROMA – Era la seconda metà degli Anni Settanta e Dustin Hoffman era una star assoluta. In Vigilato Speciale vediamo il suo Max Dembo (Hoffman, appunto), come un piccolo criminale che cerca di redimersi, ma il suo ufficiale di riferimento, Earl (J. Emmet Walsh), è un bullo idiota che sembra godere nel complicargli la vita. Non solo, Max incontra una bellissima donna, Jenny (Theresa Russell), all’agenzia di lavoro e sembrano che le cose vadano bene. Quando Earl però lo incastra con una falsa accusa di droga, Max decide di ritornare alle vecchie abitudini criminali, organizzando una rapina con i complici, Jerry (Harry Dean Stanton) e Willy (Gary Busey). Incredibile davvero che una pellicola come Vigilato Speciale – diretta da Ulu Grosbard nel 1978 – sia ancora così poco conosciuta, anzi ignota in Italia. Forse è offuscata dalle altre grandi performance di Hoffman di quel periodo, da Il MaratonetaKramer contro Kramer che arrivarono poco prima e subito dopo questo film, ma è altrettanto buffo vista la notorietà dell’attore in quel periodo.

Vigilato Speciale
Dustin Hoffman in una scena di Vigilato Speciale

Non solo: Hoffman su Vigilato speciale aveva iniziato come regista oltre che come attore, ma quando il budget è aumentato e la produzione è rimasta indietro con i tempi, Grosbard ha preso in mano la regia per affrettare i tempi. Un equivoco che portò a un litigio sul montaggio con lo Studio al punto che Hoffman poi volle rimuovere il nome come produttore. Il film una volta uscito, ebbe buone recensioni e fece anche un discreto incasso al botteghino, ma con così tante performance iconiche nella carrier di Hoffman, il film si è di fatto perso. Eppure rimane ancora oggi un vero e proprio gioiello, basato su, Come una bestia feroce di Edward Bunker (famoso per Le Iene, ricordate?) e con un cast incredibile che include anche una debuttante Kathy Bates. Non basta: un giovane Michael Mann ha anche contribuito (non accreditato) alla sceneggiatura.

Dustin Hoffman con Harry Dean Stanton in un altro momento del film.

La storia del truffatore sfortunato che cerca di redimersi è un cliché, ma viene trattata in una direzione non romantica e immersa in un’atmosfera che cattura un Los Angeles più squallida, fatta di sale da biliardo, celle di detenzione e sobborghi. Le complessità del personaggio di Max permettono a Hoffman di mostrare tutto il suo talento: il suo personaggio sembra un bravo ragazzo, di poche parole, con un’anima sensibile, il tipo di persona con cui un attore come Redford potrebbe identificarsi. Si capisce subito cosa vede Jenny in lui. Ma diventa chiaro che è anche un violento, che non esita a passare all’azione quando necessario. In una conversazione con Harry Dean Stanton, scopriamo che questi uomini non rapinano banche e gioiellerie per i soldi, lo fanno perché provano piacere. Chi ama film le pagine di Bunker, ma anche quelle di Jim Thompson adorerà questo film. Resta solo un problema: trovarlo.

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