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L’opinione | Venom: perché dovete recuperare il film con Tom Hardy

Il film di Ruben Fleischer sembra uscito direttamente dagli Anni Novata. Un male? Non proprio…

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Venom – disponibile su CHILI -, con la sua lunga lingua e la pelle nerissima come lo spazio profondo, è uno dei personaggi Marvel più indecifrabili. Relativamente giovane – la sua prima comparsa arriva nel 1988 –, prima villain (uno dei pochi cattivi Marvel a meritarsi albi tutti suoi) e, poi, giustiziere mostruoso a metà tra il bene e il male, dall’odio giurato verso l’Uomo Ragno. E, proprio in una certa metà, si va a collocare il film diretto da Ruben Fleischer (ve lo ricordate quel gioiellino di Benvenuti a Zombieland? È il suo), prodotto dalla Sony e, solo in associazione, dalla Marvel.

E Venom, dicevamo, è appunto un film a metà. Il motivo? Perché lo stesso protagonista è diviso in due. Azione e contrazione, impulso e freno, ragione e istinto brutale. Due teste in un solo corpo, ovvero quello di un Tom Hardy in grado di poter dare a qualsiasi film interpreti un gradino di spessore da grandissimo attore. Venom, avulso dall’Marvel Cinematic Universe, nonché da quello degli X-Men o di Deadpool, è un one-shot a sé stante. Sembra dimenticarsi dei dieci anni di maturazione dei cinecomic, per trasportare gli spettatori in un’opera che, fosse uscita nel 1996, avremmo senza dubbio amato e consumato in VHS, accanto a titoli imperfetti ma guilty pleasure, un po’ come Blade, Spawn (che, come lo stesso Venom, è creato dal disegnatore Todd McFarlane), Batman Forever o Mortal Kombat.

Eppure oggi, dopo un’evoluzione dei cinecomic mutati (quasi) in film d’autore, riesce a funzionare, quel linguaggio da grosso giocattolo che, negli Anni Novanta, ha fatto la fortuna di tanti blockbuster? Sì, perché il Venom di Tom Hardy non cerca di strafare né di prendersi troppo sul serio. Anzi, le scene più belle sono quelle in cui si ride, con Tom Hardy e il suo doppio chiacchierone e mostruoso, costantemente affamato di qualsiasi cosa sia vagamente commestibile. Ed è il confronto tra le due personalità che fa di Venom un film isolato pure dalla storia fumettistica da cui è tratto – in fin dei conti, l’assenza di Spider-Ma si fa sentire, e tanto.

Ci sono pochi effetti visivi – tranne quando entra in scena Venom, chiaramente – e qualche esplosione qua e là, la battaglia finale scivola via senza troppe lungaggini e tutto è, invece, concentrato sulla trasformazione, sul conflitto tra il Mr. Hyde e il Dr. Jekyll, con relativa simbiosi nervosa tra il reporter d’assalto Eddie Brock e il Simbionte alieno Venom, liberato, per così dire, da una sorta di filantropo della medicina con il vizio di giocare a fare Dio. Sullo sfondo, la love story con Anne Weying/Michelle Williams, persa per quei puntali sbagli e (forse) ritrovata in un bacio, diciamo, a sorpresa. Come quando, in soffitta, si ritrovano quelle vecchie videocassette e un videoregistratore che ancora funziona, facendoci tornare in mente le lontane avventure fantastiche e improbabili che non potevamo fare a meno di vedere e rivedere. Ecco, se cercate quella sensazione, allora Venom è il film che non potete perdere.

Qui potete vedere il trailer di Venom:

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