VENEZIA – L’Italia è in giuria alla Mostra con Paolo Virzì, voluto da Barbera tra le personalità capitanate da Lucrecia Martel che poi decideranno a chi consegnare il Leone d’oro della 76esima edizione di questa Mostra. A fianco alla presidentessa di giuria Martel, oltre a Virzì ci sono anche Piers Handling, Stacy Martin, Rodrigo Prieto, Marie Harron e Tsukamoto Shinya, pronti a valutare le opere in concorso, tra le polemiche varie suscitate dal caso Roman Polanski e dai film Netflix che potrebbero vincere qualche premio (leggi: Marriage Story).

In questo mondo fatto di immagini da cinema, nei momenti di pausa Virzì però su Instagram ci regala alcuni disegni autentici e personali, realizzati con la mano riconoscibile con cui ha anche firmato il poster del suo ultimo film, e che ritraggono momenti rubati della rassegna. Ed è proprio Barbera ad essere ritratto in uno dei bozzetti del regista, insieme all’autrice argentina Martel, ma c’è anche un bozzetto dedicato e Emir Kusturica, giurato della sezione opera prima.

Ed è proprio Kusturica a vincere un ritratto tutto per sé e condiviso, come il resto degli schizzi, sul profilo Instagram di Virzì (paolomotorino). Una descrizione tratteggiata su carta e messa sui social, accompagnata dall’ammirazione del regista per il collega: «Quando lo vedi passare, anche con questa sua aria annoiatissima, senti l’eco di frenetiche bande balcaniche, fisarmonichette, trombette e tromboni».
Ma non solo cinema, anche sociale per Virzì che – in fuga da red carpet e conferenze stampa – ha voluto anche andare in un posto molto particolare di cui nessuno parla durante il glamour della Mostra: «In visita alle detenute della Giudecca. Cuore stretto, stavolta niente colori».
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