in

Una relazione passeggera? Una gemma che racconta la vita, tra sensibilità e leggerezza

Il film di Emmanuel Mouret con Sandrine Kiberlain e Vincent Macaigne è imperdibile. Ecco perché

Una relazione passeggera
Sandrine Kiberlain e Vincent Macaigne sono i protagonisti di Una relazione passeggera

MILANO – Arriva un po’ in sordina nelle nostre sale Una relazione passeggera. Un film che noi di Hot Corn abbiamo molto amato e che speriamo vivamente andrete a vedere al cinema. Di cosa parla il film? Di Charlotte (Sandrine Kiberlain) e Simone (Vincent Macaigne), lei donna single, lui uomo ancora sposato, che si lanciano in una relazione puramente fisica e libera da coinvolgimenti emotivi. Immergersi nella vita e in un rapporto di questo tipo rappresenta una novità per entrambi, seppur l’indole di Charlotte sia più sfrontata e sbarazzina (perlomeno in apparenza) e quella di Simone più introversa e delicata. Ma con la complicità che andrà piano piano ad instaurarsi, saranno poi i due effettivamente in grado di non complicare le cose?

Una relazione passeggera
Sandrine Kiberlain e Vincent Macaigne in una scena di Una relazione passeggera

Abbiamo amato Una relazione passeggera perché è un film che somiglia alla vita. Per raccontare la vicenda di Charlotte e Simone, il regista Emmanuel Mouret ad ogni scena, un po’ à la Rohmer, anticipa le date in cui si collocano i frammenti di questo discorso amoroso e, già dall’incipit, lo spettatore è immerso in medias res nel racconto di questa peculiare ma emblematica vicenda sentimentale. Ci sono dei personaggi comprimari, come i figli di entrambi o la moglie di Simone, che vengono spesso citati ma mai mostrati sullo schermo, affinché la nostra attenzione non migri altrove dai nostri magnifici protagonisti. Solo il personaggio di Louise (Georgia Scalliet) riveste un’importanza centrale nell’evoluzione di questo rapporto sentimentale (ma sul suo conto non vogliamo anticiparvi nulla per non togliervi il piacere di scoprirlo durante la visione).

Una scena del film

Perché, citando il titolo del film, questa relazione è passeggera? Perché, come in fondo accade a tutti noi, anche Charlotte e Simone vivono di ultime volte, in quanto, ogni volta in cui si ritrovano, risultano essere persone diverse dal loro precedente incontro. Mouret sostanzialmente ci ricorda che le relazioni ci rendono persone nuove e ci consentono altresì di crescere e di scoprire se non nuovi noi stessi, perlomeno aspetti reconditi del nostro carattere, che neanche sospettavamo ci appartenessero. Il potere di questo film è quello di raccontare una storia altra da noi, ma essere in grado al contempo di parlare a noi, se non addirittura di raccontarci. E l’invito ultimo è evidentemente quello di non passare accanto alla vita, ma di immergercisi con tutte le fantasie e le necessità esplorative che possano renderla degna di essere vissuta.

Una relazione passeggera
Una scena di Una relazione passeggera

In Una relazione passeggera c’è tanta tenerezza – secondo Simone i nei di Charlotte disegnano insieme la forma dell’Orsa Maggiore – ma c’è altrettanta verità per nulla melensa. Per Simone si tratta di una relazione extraconiugale ma tutto qui (regia in primis) è estremamente pudico e mai desideroso di scandalizzare, pur trattando argomenti non facili e talvolta ancora di difficile accettazione nell’opinione pubblica. Si parla moltissimo ed è questo che avvicina il film a Woody Allen e al primo Rohmer, ma ci sono una freschezza, una leggerezza di fondo dalla sensibilità contemporanea ed una profondità, che si intersecano in un mix onestamente perfetto (evento sempre più raro al cinema). Menzione speciale va ai due protagonisti che sanno delineare con maestria, anche grazie ad una macchina da presa che non li lascia mai, il carisma e le peculiarità dei loro personaggi.

Un’immagine del film

Sandrine Kiberlain è una donna teoricamente sfrontata e libera, ma nel suo volto leggiamo tutta la contraddizione tra ciò che dice e ciò che fa (o pensa), come recita il titolo del precedente film di Mouret, Les choses qu’on dit, les choses qu’on fait, purtroppo ancora inedito in Italia. Dal canto suo, Vincent Macaigne è un uomo estremamente delicato e con una spiccata parte femminile. Immergetevi, dunque, nella storia di Charlotte e Simone che, senza scene madri, vi raccontano la vita, lasciandovi cullare peraltro da una colonna sonora che, accanto alle splendide note di Mozart, accompagna la soave voce di Juliette Greco su quel capolavoro musicale de La Javanaise, già usata da Guillermo Del Toro ne La forma dell’acqua. Vogliate bene a questo piccolo grande film, perché è anche di queste gemme nascoste che si nutre il cinema.

  • Volete scoprire French Touch? Lo trovate qui

Qui sotto potete vedere il trailer di Una relazione passeggera:

Lascia un Commento

Massimiliano Mechelli

Massimiliano Mechelli: «Il mio suono per Lidia Poët, tra Budapest e Jóhann Jóhannsson…»

Dinner Club 2

VIDEO | Paola Cortellesi, Carlo Cracco e Marco Giallini raccontano Dinner Club 2