ROMA – La guerra fa paura, la guerra distrugge. Nel 2012 Kevin Powers pubblica un romanzo che cinque anni più tardi diventa un film, The Yellow Birds – Il destino di un soldato, diretto da Alexandre Moors con Alden Ehrenreich, Tye Sheridan e Jennifer Aniston. MaYellow Birds, questo è il titolo del libro, è un’autobiografia. Kevin Powers, veterano, la guerra l’ha vissuta davvero sulla sua pelle, e qui ce la racconta. Affida la sua storia a un giovane soldato di nome Bartle, a partire dal suo addestramento e il forte legame di amicizia che si viene a creare con Murphy.

Poi l’Iraq, i combattimenti, il sergente Sterling, la paura di non farcela. The Yellow Birds (inedito in Italia ma che trovate in streaming su CHILI) è la cronaca di un dolore, di un rimpianto e di una ferita inguaribile per un uomo che decise di arruolarsi semplicemente per pagarsi il college. Sei primavere della sua gioventù per avere in cambio cinquantamila dollari. Non avrebbe certo immaginato che il prezzo da pagare sarebbe stato così alto. Un memento per dire, ancora, che vivere la guerra è come attraversare un inferno che si estende anche oltre il campo di battaglia.

TheYellow Birds è la storia di una vita che somiglia un po’ a un conflitto, una storia ancora più tragica se ci si ricorda che è vera. Powers in questo ha centrato il bersaglio. È riuscito a descrivere – veramente – la guerra, quella guerra che assume quasi una forma fisica propria, che devasta le menti dei soldati, distrugge le anime, getta un fascio di ombre sulle speranze. La follia di una violenza estrema, ingiustificata e ingiustificabile, che non lascia scampo, che scandisce le stagioni e permea ogni cosa.

«La guerra provò a ucciderci in primavera», racconta. E alla fine, quando torna a casa, le medaglie e la gente lo presentano come eroe, ma lui non potrebbe sentirsi più distante. Le ferite e i traumi della battaglia si accompagnano al dramma personale, non essere riuscito a mantenere una promessa fatta al suo amico, prima della sua morte. Quando rimane solo con i suoi pensieri le bombe, i corpi, le esalazioni del conflitto armato non lo abbandonano mai.

E TheYellow Birds è tanto più efficace quanto più è vicino a noi. Non si parla, infatti, delle guerre passate del secolo scorso, vicine materialmente ma lontane nelle nostre menti, ma di qualcosa accaduto meno di sedici anni fa: la seconda guerra del Golfo. Tuttavia la politica rimane sullo sfondo, non ci sono riferimenti a Saddam, a George W. Bush o al dibattito sullo scontro geopolitico che negli stessi anni animava gli States. Ciò che conta sono gli effetti di quel conflitto bellico sulle vite dei soldati.

Solo rimorsi, niente speranza. I due giovani protagonisti e i loro compagni poco a poco si rendono conto che una volta tornati a casa – per quei pochi che riusciranno a tornarci – sarà quasi impossibile dimenticare. E insieme alla speranza se ne va anche l’immagine di un futuro che forse avevano ideato ma che difficilmente vedrà la luce. Bartle a un certo punto dice «dentro al fiume c’era un sogno», ma quel sogno non si lascia afferrare. Una testimonianza importante e imprescindibile che fa presa sul cuore e sulla mente di chi guarda, come una mano che avvolge un fucile invisibile e spettrale.
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Qui potete vedere il trailer di The Yellow Birds – Il destino di un soldato
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