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The Crown 6 | Elizabeth Debicki, Peter Morgan e l’addio a Lady D

Il lutto, le conseguenze, la storia. Su Netflix arriva la prima parte della sesta stagione della serie

Elizabeth Debicki e la sua Lady Diana, al centro della scena della prima parte di The Crown 6, su Netflix
Elizabeth Debicki e la sua Lady Diana, al centro della scena della prima parte di The Crown 6, su Netflix

ROMA – Tutte le cose belle sono destinate a finire, ma ci auguriamo sempre in bellezza. Così anche The Crown, una delle serie più apprezzate degli ultimi anni, è ormai giunta al termine con i primi quattro episodi dell’ultima stagione disponibili per la visione, la seconda parte invece uscirà il 14 dicembre. Parlare di spoiler è impossibile dato che la storia è quella della monarchia britannica o meglio, della regina Elisabetta II, della sua progenie e di tutti gli eventi che nel corso dei decenni li hanno resi la famiglia più famosa e osservata del mondo, eventi che hanno sempre avuto un ruolo importante nella storia del paese.

The Crown 6: la prima parte dell'atto finale della serie Netflix sulla Corona britannica
The Crown 6: la prima parte dell’atto finale della serie Netflix sulla Corona britannica

Ogni stagione di The Crown si concentra su avvenimenti nevralgici, dalla morte di Giorgio VI e la conseguente ascesa al trono della giovane Elisabetta, al matrimonio con Filippo in tutte le sue fasi, ma anche Wallis Simpson, la nascita e il rapporto con i figli, Margaret e il suo amore impossibile, la politica quindi Churchill e Margaret Thatcher, Kennedy, I Beatles, le Falkland e l’Irlanda del nord.  Al centro di tutto sempre lei, la Corona, l’istituzione monarchica da salvaguardare sempre e ad ogni costo. Questo sacrificio, filo conduttore di ogni stagione, è richiesto a tutti i membri della famiglia, nessun escluso. Con il passare delle stagioni è arrivato il momento tanto atteso da gran parte del pubblico di The Crown, quello della più discussa love story inglese, la storia di Carlo e Diana.

Dominic West e Olivia Williams in una scena di The Crown 6
Dominic West e Olivia Williams in una scena di The Crown 6

L’attenzione spasmodica del popolo britannico per le vicende amorose della Corona non è solo figlia della sete di gossip bensì dei corsi e ricorsi storici che hanno abituato gli inglesi a non prendere sotto gamba le storie d’amore dei propri sovrani perché queste spesso determinano le sorti del paese: da Enrico VIII e Anna Bolena, la cui unione segnò lo Scisma Anglicano, a Edoardo VIII che abdicò al trono per sposare l’americana divorziata Wallis Simpson, una decisione che determinò non solo le sorti della giovane Elisabetta – che altrimenti non sarebbe mai diventata la sovrana più longeva e amata della Gran Bretagna – ma anche quelle del paese nella Seconda Guerra Mondiale.

Khalid Abdalla ed Elizabeth Debicki in un momento della sesta stagione di The Crown
Khalid Abdalla ed Elizabeth Debicki in un momento della sesta stagione

Allo stesso modo la storia tra Carlo e Diana, o meglio la sua fine, costituisce un punto nevralgico che ha seriamente rischiato di porre fine alla monarchia di Buckingham Palace, portando l’indice di gradimento della regina al suo minimo storico. La quarta e quinta stagione di The Crown si sono concentrate sulla genesi e l’evoluzione della storia tra Carlo e Diana, sulla figura di Camilla e il declino inevitabile del matrimonio, tutto reso perfettamente soprattutto grazie agli interpreti principali della quarta stagione: Josh O’Connor perfetto nel ruolo di un tormentato e insicuro Carlo, Emma Corrin nei panni della giovane Diana e Emerald Fennell – sì, proprio la regista di Una donna promettente e Saltburn – perfettamente calata nel personaggio di Camilla Parker Bowles, l’unica amante che ce l’ha fatta.

Imelda Staunton è ancora una volta la compianta Regina Elisabetta II in un momento di The Crown 6
Imelda Staunton è ancora una volta la compianta Regina Elisabetta II

Il cambio di cast nella quinta stagione ha segnato un momento di passaggio anche per la scrittura con i personaggi che, seppur perfettamente somiglianti – Elizabeth Debicki su tutti -, hanno perso molte delle sfumature emotive del passato. Li avevamo lasciati divorziati e finalmente lanciati verso una nuova fase della propria vita, con indizi sapientemente disseminati pronti a fiorire e maturare nel tragico epilogo dell’estate del 1997. Nella prima parte della sesta stagione tutto ruota attorno a Diana e in particolare alle sue ultime settimane di vita, l’estate in costa azzurra, la vacanza sullo yatch di Al-Fayed, l’attenzione dei paparazzi, ma qualcosa non convince. Ciò che ha reso The Crown una delle serie più apprezzate e amate degli ultimi anni risiede proprio nella sapiente arte dei suoi sceneggiatori di accostare realtà e fantasia, raccontando eventi realmente accaduti attraverso dialoghi e immagini frutto dell’immaginazione.

Salim Daw in una scena di The Crown 6
Salim Daw in una scena di The Crown 6

In questa prima parte di The Crown però, la pratica sfugge di mano agli autori che prediligono l’invenzione alla realtà, da una parte assolvendo dall’altra colpevolizzando. La storia d’amore vissuta da Diana e Dodi Fayed in quella tragica estate viene presentata come il frutto di una grande farsa: i due sono le vittime innocenti dell’ambizione di un uomo, Mohamed Al Fayed, mentre la Corona osserva impotente i drammatici eventi mentre questi si svolgono. Una scelta narrativa, si potrebbe dire, non fosse altro che Peter Morgan aveva abituato il suo pubblico a un contraddittorio tra le parti, sfumature di torto e ragione molto sottili, e aveva alle spalle un precedente importante. Morgan ha infatti firmato la sceneggiatura di The Queen, film di Stephen Frears uscito nel 2006 che valse la Coppa Volpi, il Golden Globe e l’Oscar a Helen Mirren che riuscì perfettamente a ritrarre una algida, maestosa e imperturbabile regina Elisabetta nel suo momento più buio: la morte di Diana.

Una scena della sesta stagione di The Crown
Una scena della sesta stagione

Ciò che la Corona storicamente non comprese fu la portata della morte di una donna che era un simbolo di modernità, cambiamento e, in definitiva, di umanità, tutte caratteristiche che la monarchia non incarnava. In The Queen Morgan e Frears raccontarono i difficili giorni della regina, la scelta – combattuta – dei funerali di stato e la figura fondamentale del Primo Ministro Labourista Tony Blair che seppe intercettare i sentimenti della gente comune e aiutò la sovrana a rendere omaggio – idealmente e fisicamente – alla principessa del popolo. Tutto ciò che era stato fatto nel film non è stato replicato nella serie dove la regina – Imelda Staunton, l’eterna Dolores Umbridge di Harry Potter – è quasi totalmente assente e relegata al ruolo di nonnina protettiva al contrario di Carlo, sensibile e partecipe al dolore collettivo.

Imelda Staunton in un momento di The Crown 6
Imelda Staunton in un momento di The Crown 6

Carlo – interpretato da Dominic West – con Camilla (Olivia Williams) finalmente al suo fianco è felice e appagato, ha una ritrovata fiducia in sé stesso e viene presentato come padre, compagno e addirittura ex marito ammirevole. Il paragone tra Diana e la Corona è sottolineato in ogni fotogramma di The Crown a partire dalla luce e dalla fotografia delle singole scene: mentre lei è immersa nella luce, nel colore e nei panorami estivi, i Windsor sono circondati dalle tetre atmosfere della Scozia, immersi nella nebbia fitta e nei colori freddi. La Corona è composta e austera, lontana dallo sfarzo, troppo concentrata sull’esterno per accorgersi dell’erosione interna, Diana al contrario è luce e mondanità, ma anche mine antiuomo e t-shirt dei Duran Duran.

Un momento di The Crown 6
Un momento di The Crown 6

Con questi primi quattro episodi Morgan e il suo team hanno forse voluto redimere l’immagine di una sovrana molto amata ha lasciato orfana una nazione cresciuta con lei – la morte della regina è avvenuta quando le riprese erano ancora in atto – e anche quella dell’attuale re Carlo III, da sempre oggetto di critiche feroci per il comportamento avuto nei confronti di Diana. Tanta finzione e poca introspezione, potremmo dire. E poca attenzione viene riservata a chi ha più sofferto per la scomparsa di Diana, i suoi figli William e Harry; i due ragazzi vengono inseriti solo parzialmente nel racconto, con William che gode di qualche sfumatura in più mentre Harry è quasi inesistente.

Elizabeth Debicki e l'ultimo atto di Lady D in The Crown 6
Elizabeth Debicki e l’ultimo atto di Lady D

La macchina da presa non abbandona quasi mai Elizabeth Debicki/ Lady D, gli altri personaggi sono solo dei satelliti che le ruotano attorno, fatta eccezione per l’anziano Mohamed Al Fayed, che con lei monopolizza inquadrature e dialoghi, colpevole designato per un evento che nessuno ha mai voluto considerare come mera disgrazia. Cosa aspettarci quindi dai prossimi sei episodi? Probabilmente il tentativo di colmare il vuoto, principalmente autoriale, lasciato dal personaggio di Lady D, dai suoi meravigliosi look e dal suo sguardo sbieco e triste.

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Qui sotto potete vedere il trailer della prima parte della sesta stagione

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