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Stranizza d’amuri | L’esordio di Giuseppe Fiorello? Un film sincero e ricco di amore

I fuochi d’artificio e i mondiali, i giri in moto e il pregiudizio per un film ispirato a una storia vera

Stranizza d'amuri
Gabriele Pizzurro e Samuele Segreto sono i protagonisti di Stranizza d'amuri

ROMA – «Con i fuochi d’artificio si possono dire un sacco di cose». Lo sa bene Nino (Gabriele Pizzurro) che accompagna il padre in giro per i paesini siciliani ad illuminare le notti di un’estate italiana, quella dei mondiali del 1982 che fanno da sfondo a Stranizza d’amuri, esordio alla regia di Giuseppe Fiorello (scritto a sei mani con Andrea Cedrola e Carlo Salsa). Nino ha un quaderno sempre con sé in cui disegna quelle esplosioni di colore e sa bene che ogni sfumatura cromatica ha un significato. La sua è una vita serena, circondato da una famiglia modesta ma affiatata e calorosa. A qualche chilometro di distanza dalla sua casa, invece, c’è un altro ragazzo da poco uscito dal riformatorio, Gianni (Samuele Segreto). Vive con sua madre e un patrigno violento in una casa in cui si sente di troppo. Sogna di lasciarsi alle spalle quelle mura e i ragazzi del bar della piazza che lo tormentano. Le loro strade si scontreranno – letteralmente – cambiando per sempre i percorsi delle loro vite.

Stranizza d'Amuri
Gabriele Pizzurro e Samuele Segreto sono Nino e Gianni in Stranizza d’Amuri

Ispirato a un fatto di cronaca degli anni Ottanta, il delitto di Giarre in cui persero la vita due ragazzi colpevoli solo di amarsi, Giorgio e Antonio – alla cui memoria il film è dedicato -, Stranizza d’amuri è un debutto cinematografico di cuore e sincero. Al di là di una lunghezza che avrebbe dovuto lasciare spazio a una maggiore sintesi (data, si percepisce, non dalla volontà del regista di mettersi in mostra ma di dare spazio ad ogni singolo personaggio), il film vive dei tempi dilatati dell’estate che Fiorello guarda con occhio innamorato. Il bar, i pomodori al sole, le processioni, le fiere, i giri in moto, i tuffi in acqua: Stranizza d’amuri è anche un omaggio ad una stagione della (nostra) vita ancora incontaminata dall’arrivo massiccio e ingombrante della tecnologia con cui Fiorello, inoltre, incornicia il contesto storico in cui la storia prende vita.

I protagonisti del film di Giuseppe Fiorello

Ma più di tutto Stranizza d’amuri è il racconto di un amore pulito e puro sporcato dagli occhi maliziosi del pregiudizio, dell’ignoranza, della paura. Ai due protagonisti – interpretati con bravura da Pizzurro e Segreto – viene detto e suggerito che bisogna «salvarsi dalle chiacchiere» e vivere la propria natura come una colpa. Ma non c’è colpa nell’amore. E questo il film lo sottolinea nella dolcezza e nel rispetto con cui fotografa la nascita del sentimento tra Nino e Gianni. Il loro amore esplode come un fuoco d’artificio nel buio pesto di una società incapace di accettare e includere (ieri come oggi). In questo senso il cuore del film ricorda Close di Lukas Dhont in cui il regista sottolinea come l’amicizia maschile venga negata della sua sfera tenera e intima dallo sguardo malpensante di chi vede indecenza dove indecenza non c’è.

Stranizza d'amuri
Una scena di Stranizza d’amuri

Ma Fiorello non giudica i suoi personaggi. Nè le madri di Nino e Gianni – interpretate rispettivamente dalle ottime Fabrizia Sacchi e Simona Malato – che amano i figli ma finiscono per diventarne involontarie carnefici, né chi bivacca ai tavolini del bar e prova gusto nel bullizzare Gianni. Sono il prodotto di una società che andrebbe riformata alla base e, a modo loro, vittime. Ricco di colori, Stranizza d’amuri brilla grazie alla fotografia di Ramiro Civita e ci regala delle sequenze e delle inquadrature dalle intuizioni vincenti ed emotivamente coinvolgenti. Come dei piccoli lampi di bellezza che puntellano il film impreziositi dalle musiche composte da Giovanni Caccamo e Leonardo Milani che lasciano spazio a brani splendidi come Il Mio Mondo di Umberto Bindi o l’omonima Stranizza d’amuri di Franco Battiato. «E quannu t’ancontru ‘nda stratam mi veni ‘na scossa ‘ndo cori». Un film che rende omaggio a tutti i Nino e Gianni del mondo.

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  • VIDEO | Stranizza d’amuri: l’intervista a Giuseppe Fiorello e Gabriele Pizzurro

La video intervista a Stranizza d’amuri è a cura di Manuela Santacatterina:

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