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Searching, la lunga ascesa di John Cho e una campagna virale di successo

I dubbi, la scelta dei ruoli e il sapersi lasciare andare: l’attore racconta la sua nuova sfida a Hot Corn

John Cho. Foto credit: Shutterstock.

LOS ANGELES – Nel 2016, in protesta alla scarsa rappresentazione di attori asiatici a Hollywood, dai social media partì la campagna virale #StarringJohnCho: il volto dell’attore di origine coreana viene photoshoppato sopra ogni locandina di blockbuster, da Jurassic World a The Martian e Spectre. Ci sono voluti due anni perché la provocazione divenisse realtà: Searching, è stato dichiarato il primo thriller mainstream contemporaneo con protagonista un attore di origini asiatiche: John Cho. Anche se a dirla tutta, il film diretto da Aneesh Chaganty, girato dal rivoluzionario punto di vista di uno schermo di computer o smartphone, nasce come una produzione strettamente indipendente. Cho, noto per il ruolo di Sulu nella saga di Star Trek (e per avere reso globalmente celebre la triste espressione MILF con un cameo in American Pie,) in Searching interpreta David Kim, un padre alla disperata ricerca della figlia scomparsa grazie agli indizi scovati online. Lo abbiamo incontrato qui in un hotel di Los Angeles dove ci ha raccontato la genesi del progetto.

Due poster della campagna #StarringJohnWoo.

IL RIFIUTO «Quando mi è stata offerta la parte, la prima reazione è stato un “no”. Adoro i thriller, credo siano troppo spesso snobbati a Hollywood in favore dei blockbuster e lo script mi aveva subito preso. Ma ero spaventato dall’idea che tutto avvenisse per mezzo di schermi e il risultato non fosse cinematografico. Poi ho incontrato il regista e ogni dubbio si è dissolto. Sapevo che per il modo in cui si sarebbe girato non avrei avuto il solito controllo sulla mia performance ma anche che mi sarei potuto affidare a lui».

Aneesh Chaganty e John Cho sul set di Searching.

INTERNET «La tecnologia facilita e alimenta ogni cosa, nel bene e nel male. Internet è il posto dove possono nascere movimenti politici finora difficili da organizzare ma è anche un terreno fertile per il bullismo e le manomissioni elettorali. Amplifica ogni cosa e credo che in questo senso il film assuma una posizione agnostica perché la tecnologia è, in un certo senso, il veicolo con cui Margot si smarrisce ma anche il mezzo con cui suo padre la può cercare».

John Cho in un’altra scena.

EPIFANIA «Questo film mi ha fatto capire quanto tempo della mia vita passo online. Pensi non sia così ma ci stiamo molto più di non quanto non crediamo. Siamo andati così lontano nell’era della tecnologia che abbiamo nostalgia dei vecchi computer: ci sono diverse battute riguardo ciò nei primi minuti del film. Anche i miei suoceri, che hanno oltre 70 anni, se ne sono resi conto».

Dall’Instagram dell’attore: John Cho, Debra Messing e Aneesh Chaganty al Sundance.

LE SCELTE «Tra una produzione indie e una mainstream ovviamente preferisco la seconda: adoro mangiare sushi tutti i giorni e avere bei camerini! Scherzi a parte, i ruoli li scelgo solo in base a quelli che sono i miei sentimenti nei confronti del personaggio: se non provo nulla, con ogni probabilità non farò un buon lavoro. Anche se spesso, un’ottima crew, riesce a tirare fuori il meglio da te».

Uno scatto collettivo dal set di Star Trek Beyond.

Debra Messing: «Searching, i social e quell’illusione che finge di essere realtà»

  • Qui sotto potete vedere il trailer di Searching:

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