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Roberto Benigni Leone d’Oro, tra Jane Campion e il Presidente Mattarella

In Sala Grande il discorso del regista e attore, che ha dedicato il premio alla sua Nicoletta Braschi

Roberto Benigni
Roberto Benigni

VENEZIA – “Lui crede nei miracoli, come quello di innamorarsi e amare tutti i giorni. Perché se non ci si innamora si muore”. Jane Campion, leggendo la motivazione che ha scelto Roberto Benigni come Leone d’Oro alla Carriera di Venezia 78, manda in tripudio la Sala Grande, gremita (a metà) per omaggiare l’attore. “Che bella idea quella di Alberto Barbera nel tirare fuori dalla sua grotta Roberto e portarlo a Venezia”, prosegue la regista, “In questo momento storico c’è bisogno di persone come Benigni”. Tra un applauso e l’altro, tra una lacrima e un sorriso, la cerimonia ha poi visto salire sul palco il Premio Oscar, dopo aver posato a lungo per i fotografi sul red carpet.

Il suo è stato un discorso magnifico e profondo che, nel giro di pochi secondi, ha fatto il giro del Lido: “In vetta ci sono i sentimenti, e io provo amore e gratitudine che non so come replicare se non rimandare a voi. Io mi meritavo un gattino mentre un Leone d’oro qui a Venezia è il premio più luminoso che si possa immaginare in Italia e nel mondo. Quando mi hanno chiamato ho fatto salti e passi di danza, rumba, ero felice”, dice Benigni. “Grazie presidente Mattarela di dimostrare il suo amore per l’arte, quando mi hanno detto che ci sarebbe stato ho avuto la stessa emozione di lei a Wembley quando ha segnato Bonucci, vorrei abbracciarla e baciarla. Deve rimanere qualche anno in più perché ci porta fortuna…”.

Ma il passaggio più bello è quello che Benigni dedica al cinema e, soprattutto, alla sua Nicoletta Braschi: “Chi riceve un dono così grande ha un dovere, come dice Sant’Ambrogio, deve ringraziare e io voglio ringraziare tutti: Giuseppe Bertolucci e Vincenzo Cerami e tutti i registi che mi hanno scelto: Ferrari, Zampa, Bertolucci, Citti, Arbore, Jarmusch, Edwards, Fellini, Allen, Garrone, grazie a tutti voi. Il premio non posso dedicarlo alla persona che imparadisce la mia mente, come dice Dante, alla mia attrice prediletta Nicoletta Braschi, questo premio è suo per cui sarai tu a dedicarlo”. Guardandola negli occhi, dal palco alla platea, le dice: “Abbiamo fatto tutto insieme per 40 anni, io conosco solo un modo per misurare il tempo, con o senza di te. Ce lo dividiamo questo Leone, io mi prendo la coda e a te lascio le ali. Se qualcosa di buono ho fatto è grazie alla tua luce”.

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