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Rkomi: «Taxi Driver, il mio Robert De Niro e quella folle visione del Pont-Neuf»

Dall’ultimo album ai film di Jodorowsky e Gaspar Noé: abbiamo fatto parlare Rkomi di cinema

Travis Bickle? No, Mirko Martorana in arte Rkomi con il suo taxi.

MILANO – La pioggia. Un taxi parcheggiato. Un locale. Le luci al neon. Una vecchia canzone di Jimmie Rodgers. Robert De Niro in televisione. Se volete vedere uno dei cortometraggi più belli degli ultimi anni, guardate Taxi Driver (in fondo all’articolo), il teaser diretto dagli YouNuts! per l’ultimo album di Rkomi che omaggia il cult di Martin Scorsese e che lo stesso cantante ha voluto girare in pellicola. Un corto talmente potente da diventare puro cinema. «Com’è nato? Da un’idea mia e del mio manager che volevamo fare una cosa unica per il nuovo disco che si chiama, appunto, Taxi Driver», racconta via WhatsApp Rkomi. «L’idea era creare un parallelismo tra me e Travis Bickle, il personaggio di De Niro in Taxi Driver».

Rkomi in una scena del teaser lungo di Taxi Driver, il suo nuovo album.

Partiamo proprio da lì: perché Taxi Driver come titolo del disco?
«Perché quello di Scorsese è un film che amo molto, mi ha sempre affascinato e in questo caso mi affascinavano le similitudini tra me e il personaggio di Travis, dall’alienazione al suo passato burrascoso. Così ho cercato di giocarci il più possibile, sia in fase di scrittura che durante il video, lavorando con i due registi e imponendo una scelta: girare in pellicola. L’idea era creare un filo narrativo, creare un mondo che fosse il più cinematografico possibile anche all’interno dell’album: infatti parto da solo nella prima traccia e chiudo da solo nell’ultima. Come un tassista».

Rkomi
L’apparizione di Robert De Niro nel teaser di Rkomi.

La somiglianza del video con Taxi Driver è impressionante…
«Perché abbiamo lavorato molto sulla fotografia e sulla grana della pellicola, una novità anche per gli YouNuts che non l’avevano mai usata. Abbiamo trovato un locale che assomigliava ad un diner, a Roma, e grazie a degli scenografi fantastici abbiamo curato ogni singolo dettaglio: la televisione in alto, le facce degli attori, le scritte. Non è stato facile, ma la resa è davvero buona».

Uno dei molti (grandi) dettagli del teaser di Rkomi.

Colpisce molto anche la tua interpretazione, quasi da attore.
«Ma magari! (ride, nda). Mi piacerebbe tantissimo fare l’attore, ma è molto difficile. In questo caso il personaggio che interpretavo è vicino a me, quindi è stato relativamente semplice trasformarsi in un tipo alienato e tormentato. Comunque sì, mi piacerebbe fare l’attore. Di recente ho anche conosciuto Fabio D’Innocenzo, ci facciamo i complimenti a vicenda, ma so che per fare l’attore ci vuole un percorso. Non si improvvisa niente. Il mio attore preferito? Devo dire De Niro, per forza, perché mi vedo anche i suoi film più leggeri, quelli recenti, per capirci. La sua migliore interpretazione dopo Taxi Driver? Forse Quei bravi ragazzi».

Rkomi? No, questo è Robert De Niro in Taxi Driver.

Ma tu che tipo di spettatore sei?
«Sono cambiato molto negli ultimi anni, adesso cerco il cinema giusto, il film adatto. Sono diventato un grande fan del cinema di Antonioni: Blow-up, un film fantastico, ma anche Zabriskie Point. Poi ho scoperto La montagna sacra di Alejandro Jodorowsky – che prima pensavo fosse solo uno scrittore – e sono andato a cercarmi anche El Topo. Clamoroso. E poi amo Gaspar Noé perché ha una visione originale e tosta, ho amato molto Climax. Di recente ho cominciato a scoprire anche Truffaut, sono partito da L’uomo che amava le donne».

David Hemmings in una scena di Blow-up.

Film musicali invece non li cerchi?
«In realtà non sono mai stato impallinato per il genere. Mi sono visto i film con Tupac, che secondo me come attore era molto meglio di quanto di sia detto. Un titolo? Cercate Istinti criminali, dove stava a fianco di Tim Roth. Era fortissimo. Poi in realtà ho visto titoli musicali soprattutto di matrice rock, penso a documentari come Cobain – Montage of Heck oppure Supersonic sugli Oasis, o ancora il bellissimo Sound City, con Dave Grohl. Ultimamente sono impallinato con Ozzy e la storia dei Black Sabbath, ma di recente ho recuperato It Might Get Loud con Jack White, Jimmy Page e Edge».

Juliette Binoche e Denis Lavant ne Gli amanti del Pont-Neuf.

Ultima domanda: il film che consigli ai lettori di Hot Corn?
«Gli amanti del Pont-Neuf di Leos Carax (lo trovate in streaming su CHILI qui, nda), che probabilmente oggi è il mio film preferito: ci sono Juliette Binoche e Denis Lavant ed è un film folle, uno dei più costosi della storia del cinema francese. Hanno dovuto costruire addirittura un ponte per riuscire a girare una delle scene più belle, quella dei fuochi d’artificio. Lavant è incredibile, ma tutto il film è davvero qualcosa di diverso da quello a cui siamo abituati oggi…».

  • Qui il teaser di Taxi Driver di Rkomi.

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