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Ricordi? | Luca Marinelli, quell’amore imperfetto e del perché riscoprire un cult

Marinelli e Linda Caridi, Valerio Mieli e quel punto di domanda. Perché (e come) riscoprirlo

Ricordi?
Mai guardare indietro: Luca Marinelli e Linda Caridi in Ricordi?

MILANO – Dieci anni dopo il bellissimo esordio firmato con Dieci inverni, Valerio Mieli nel lontano 2018 ritornò al cinema con Ricordi? e anche quella volta fu per raccontare una storia d’amore, utilizzando però uno stile, uno sguardo, un approccio completamente differenti. Quel secondo lungometraggio era – e rimane –  obliquo, sghembo, asimmetrico, frastagliato di ellissi e contrasti e sembrava guardare al cinema di maestri come Andrej Tarkovskij (vedi Lo specchio) e Terrence Malick (To The Wonder). La confidenza con cui il regista riesce nel film a esplorare le zone d’ombra emotive di due ragazzi alle prese con l’amore, però, è la stessa dell’opera precedente. Lui è Luca Marinelli, anni luce prima di M – Il figlio del secolo, un professore universitario ombroso e malinconico. Lei, Linda Caridi (vista anche in Supersex l’anno scorso) che è l’esatto opposto, docente del liceo solare e ottimista che vuole guardarsi indietro il meno possibile.

Ricordi?
Luca Marinelli e Linda Caridi in una scena Ricordi?

Il loro legame sentimentale è un puzzle da comporre utilizzando frammenti di memoria, con immagini suggestive e allegoriche che fluttuano nel corso del tempo e che assumono altri significati mentre appaiono davanti ai nostri occhi. «Rispetto a Dieci inverni, in Ricordi? emergono temi più universali: il tempo, la memoria, il cambiamento. Passato, presente e futuro si confondono», ci spiegò Mieli in un’intervista poco dopo l’uscita del film (che ritrovate qui). «Il mio primo film era sicuramente un’indagine dall’esterno, e sembrava che lo spettatore si dovesse come affacciare da alcune finestre per vedere a che punto della storia erano i due protagonisti. Questo film, invece, immerge all’interno della storia e ha richiesto uno stile di regia diverso proprio per trasmettere la soggettiva dell’emozione…».

Ricordi
Ancora loro, tra luce e ombre: Caridi e Marinelli in Ricordi?

L’impossibilità di vivere nella stessa maniera il rapporto di coppia, nonostante l’illusoria coincidenza del momentaneo sentimento, quelle irrazionali alchimie che alimentano gli interrogativi e le briciole che seguono una rottura sembrano essere l’origine del punto di domanda presente nel titolo. Punto di domanda che – dopo la visione della pellicola – non risulta più un originale vezzo, ma acquisisce un significato necessario su cui riflettere. Il film, fotografato da Daria D’Antonio che sarebbe poi finita al fianco di Paolo Sorrentino su È stata la mano di Dio e Parthenope, venne presentato alla Mostra di Venezia, alle Giornate degli autori nel settembre del 2018, prima di smarrirsi in sala e poi fortunatamente ritrovarsi in streaming, su RaiPlay, AppleTV+ e Prime Video.

Ricordi?
Nebbia e futuro: Linda Caridi e Luca Marinelli in una scena di Ricordi?

Ma rivisto ancora oggi, anni dopo, è sempre la stessa forma del punto di domanda, curva e rientrante, quella più vicina a poter rappresentare la mappa interiore, fatta di strade impervie e percorsi tortuosi, di molteplici emozioni che talvolta si esprimono nei confronti di una persona, e che irragionevolmente coesistono. E così Ricordi? – opera sempre celebrata troppo poco, mentre Mieli non ha fatto più nulla – riesce nell’impresa di tradurre questa intera gamma di stati d’animo in immagini, e conferma lo straordinario talento, sensibile e visionario, di un autore di cui il nostro cinema ha bisogno per offrire una struggente alternativa agli infiniti manuali d’amore oppure alle tante regole per farla (o farlo) innamorare. Riscopritelo.

  • RE-VISIONI | Film di ieri ripensati oggi
  • VIDEO | Qui il trailer di Ricordi?:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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