«No, Elvis non è morto, è soltanto tornato a casa», controbatteva, in una battuta folgorante, Tommy Lee Jones a Will Smith, in una scena di Men in Black, sulle note di Promised Land. Ma, qual è la casa del Re? Tupelo, Memphis o, addirittura, proprio quelle stelle lontane? Idea romantica e bella, ancor più romantica se pensiamo che, magari, Elvis Presley, nel suo completo bianco e brillante, sia diventato nientemeno che uno spirito guida in cui rifugiarsi, quando tutto gira storto. Idea geniale, questa, venuta in mente a Veronica “Veci” Carratello, classe ’88, e promessa (già mantenuta) del fumetto italiano.
Già perché dopo aver toccato altre costellazioni con David Bowie – L’Uomo delle Stelle, questa volta prende – letteralmente – per mano Elvis Aaron Presley nella graphic novel Sognando Elvis (edita dalla BAO Publishing, con cui ha già collaborato per il precedente Freezer), mettendolo al fianco di Carlo, uomo comune che, asfissiato dall’ansia e dall’ipocondria, decide di partecipare, da grandissimo fan del Re, ad un raduno di sosia di Elvis, fin giù in Australia. E così, in un gioco di colori e di paure superate grazie al Rock’n’Roll del più grande di tutti – una sorta di divinità pagana e splendente -, Veronica Carratello, che Hot Corn ha intervistato, costruisce una graphic novel meravigliosa, adatta a chi, come Carlo, non riesce a dare una svolta alla propria vita. E sì, ormai è chiaro: Elvis non è morto, è soltanto tornato a casa.
L’OPERA «La storia di Sognando Elvis, innanzitutto è una sceneggiatura di finzione, non sono ipocondriaca come Carlo, il protagonista. Ma, su di un punto, siamo d’accordo: anche io sono ansiosa e, devo dire, trovo rassicurante stare in mezzo alla natura».
ELVIS LIVES «The King? Vivo, morto o X, per citare una canzone di Ligabue. Trovo affascinanti e intriganti le leggende metropolitane che gravitano intorno ad alcuni personaggi che hanno fatto la storia della musica, ma sono, forse, un po’ improbabili. Sicuramente è meglio aggrapparsi all’idea che Elvis sia ancora vivo e che magari si nasconda a Cuba, piuttosto che alla triste fine che ha fatto nel suo bagno. Del resto, non si addice ad un Re come lui!».
SPIRITO GUIDA «Per superare le paure di oggi? La soluzione è passare all’azione, chi rimane fermo ha meno possibilità di trovare “il proprio Elvis”. Sognando Elvis è una storia di rivalsa, la consapevolezza di Carlo di non aver vissuto fino a quel momento a pieno la sua vita, lo spinge ad intraprendere un viaggio dall’altra parte del mondo, in Australia, protetto dalla sua passione per il Re, che svolge il ruolo di spirito guida».
LA FOLGORAZIONE «Non ho un ricordo preciso di quando Elvis entrò nella mia vita, però… mio padre aveva dei suoi dischi, perciò penso di averlo scoperto da molto piccola, per poi approfondire la sua conoscenza da grande. Elvis mi ha sempre affascinata, le sue canzoni, la sua presenza scenica, le sue movenze e tutto l’immaginario kitsch che lo contraddistingue. Da appassionata di musica quale sono, non potevo non passare da Elvis Presley».
LA NONA ARTE «I fumetti italiani? Da quel che vedo mi sembra che il fumetto d’autore, il cosiddetto graphic novel, stia vivendo un bel periodo, o quanto meno una rimonta rispetto al passato. Siamo ancora lontani dal dare il giusto valore alla nona arte ma le prospettive di miglioramento le vedo, anche grazie a determinati fenomeni editoriali degli ultimi tempi».
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