Torna sul grande schermo un’altra opera della scrittrice londinese Daphne du Maurier, meglio conosciuta come Lady Browning e (soprattutto) per aver ispirato Alfred Hitchock in opere come La taverna della Giamaica, Rebecca – La prima moglie e Gli uccelli. My cousin Rachel – ma in italiano sarà solo Rachel – è il nuovo thriller sentimentale diretto da Roger Michell e tratto dell’omonimo libro scritto nel 1951 proprio dalla da du Maurier, e non a caso arriverà nelle sale italiane il 8 marzo, data non casuale: la protagonista è infatti una donna forte e coraggiosa, determinata a rimanere libera dall’uomo che cerca di possederla. In questa ottica, Rachel potrebbe essere considerato un’opera decisamente femminista .
LA TRAMA
Il film è ambientato nella nebbiosa Cornovaglia del 1890. Il giovane Philip Ashley, orfano di genitori, cresce con il cugino Ambrose. Costui decide un giorno di partire per l’Italia e lascia la gestione della proprietà nelle mani di Philip. Passato qualche mese, Philip viene a sapere che Ambrose si è ammalato ed è morto. Riceve però una lettera scritta dal cugino, quando ancora era in vita, in cui racconta di essersi innamorato della cugina Rachel e di averla sposata. La notizia scuote Philip e la famiglia, visto il disinteresse che Ambrose aveva mostrato nei confronti delle donne. Sarà solo la prima di una serie di lettere in cui il cugino racconta di non sentirsi bene e parla di una strana e progressiva metamorfosi della sua adorata Rachel, da persona affettuosa a donna enigmatica. Le missive lasciano il segno. Philip si convince che sia lei la responsabile della morte del cugino e appena apprende che la vedova è partita per l’Inghilterra decide di ripagarle il male causato. Ma non ha fatto i conti con la bellezza e il fascino di Rachel. Giunta alla tenuta di famiglia, la vedova cattura l’attenzione del giovane che resta ammaliato al punto di mettere a rischio tutto quello che possiede.
Rachel è interpretata da Rachel Weisz , mentre all suo fianco sarà Sam Claflin nel ruolo di Philip Ashley, ma attenzione anche all’apparizione del nostro Pierfrancesco Favino.
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