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Pedro Almodóvar: «Dolor y Gloria? È il mio modo di concepire amore e vita»

Il regista, in competizione a Cannes, ha raccontato la genesi del suo nuovo film, tra ricordi e invenzione

Pedro Almodóvar al photocall di Cannes 72

CANNES – «Non ho mai visto una pioggia così felice». Al Festival di Cannes, Pedro Almodóvar non potrebbe apparire più raggiante. Dopo la commozione alla première di Dolor y Gloria, l’ultima fatica (semi)autobiografica appena arrivata anche nelle sale italiane, decide di raccontarsi a cuore aperto. Nel film gli presta il volto Antonio Banderas che ha descritto il regista come la sua “famiglia americana”, mentre a Penélope Cruz, una delle sue muse, spetta il ruolo della madre nei flashback dedicati alla sua infanzia. La storia ripercorre le fase principali della vita e della carriera del regista in una forma romanzata, passando dalle ristrettezze economiche al successo fino alla depressione e all’amore perduto.

Antonio Banderas, Penélope Cruz e Pedro Almodóvar al photocall di Dolor y Gloria a Cannes 72

L’UNICA DIPENDENZA «Nel film ne vengono raccontate molte. Ma, a quest’età, l’unica che ho davvero è il sonno. Dormire per otto ore di seguito di notte è quello che conta più di tutto. Il protagonista Salvador è un regista con la paura di non essere in grado, soprattutto fisicamente, di girare un altro film, e capisco quel puro terrore. Nel mio caso lo sconfiggo tenendomi sempre impegnato in nuovi progetti. Sono già tornato all’opera dedicandomi a due diversi adattamenti. Non posso anticiparne i nomi ma sono molto preso dalle storie».

Pedro Almodóvar e Penélope Cruz sul set di Dolor y Gloria

LA FAMA «La gloria a cui fa riferimento il titolo della pellicola varia nel significato da persona a persona. È vero che Salvador soffre molto ma vive in un appartamento incredibile circondato da opere d’arte e va sempre relativizzato il proprio dolore considerando quello di chi ci circonda. La fama per me non sono i premi. L’unica ambizione che ho riguarda la capacità di mettere la mia sensibilità nei film che faccio, un tocco personale. È rischioso, certo, come ogni volta che ti esponi ma il successo vuol dire avere la libertà di fare quello che voglio, errori inclusi, essere padrone della mia carriera pur mantenendo i piedi per terra. La notte gloriosa dell’anteprima a Cannes ha rappresentato questo ed è l’unica cosa che chiedo».

Pedro Almodóvar e il cast di Dolor Y Gloria sul red carpet di Cannes 72

REALTÀ VS FINZIONE «Non ho mai vissuto in una grotta come il protagonista. La mia è stata un’infanzia colorata e non ho sperimentato di prima mano la miseria, anche se so cosa voglia dire doversi sradicare. E, per la cronaca, da bambino non ho mai incontrato un giovanotto che facesse il muratore e mi suscitasse il primo desiderio. Non ho la percentuale esatta delle cose vere che ho vissuto e poi messo nel film: quei sentimenti sono il riflesso di quello che provavo. Eppure non ricordo un bacio di tale intensità e passione come quello che si scambiano Antonio e Leonardo Sbariglia. A dirla tutta, raramente al cinema si vedono persone di quest’età scambiarsi effusioni con un simile slancio».

Pedro Almodóvar sul set del film

LA FAMIGLIA «Un conto è raccontare una storia personale e un altro è coinvolgere chi ha vissuto quei ricordi con te. Devi essere cauto per non ferire nessuno e questo, ad un certo punto, mi ha spaventato. Però, alla fine, mi sono buttato. Il modo in cui concepisco l’amore, la famiglia, il desiderio e la maternità è tutto nel film perché fa parte di me e di quello che penso».

Una scena di Dolor y Gloria

L’IMPROVVISAZIONE «Ho scritto e inserito un dialogo la notte prima delle riprese. Si tratta della scena in cui la mamma di Salvador da anziana gli dice che non è stato un buon figlio e lui se ne rammarica. Per tutta risposta la donna gli riserva un silenzio crudele. Ecco, mia madre non mi ha detto mai una cosa simile né io ho toccato l’argomento di aver disatteso le sue aspettative. Ho elaborato questi sentimenti solo dopo averli messi su carta e affidai ai personaggi. Ne avevo bisogno e ora l’ho elaborato».

Pedro Almodóvar sul set di Dolor Y Gloria con Antonio Banderas e Julieta Serrano

LA PAURA «Più che temere di non essere fisicamente in grado di guidare un set, ho paura di perdere il fuoco dell’esperienza cinematografica. Non lascio però che vinca lei e la combatto restando attivo e scegliendo storie per me necessarie come se dalla loro realizzazione ne andasse della mia vita».

  • Qui potete vedere il trailer di Dolor y Gloria:

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