Alessandra De Tommasi CANNES – Pupi Avati e Nicolas Winding Refn? Strano a dirsi ma hanno qualcosa in comune. Entrambi si rifiutano di usare il termine “serie” per descrivere prodotti destinati al piccolo schermo o alle piattaforme streaming. Comunque la si voglia guardare, per il regista danese Too Old To Die Young – su Amazon Prime Video dal 14 giugno – rappresenta una “prima volta” indimenticabile. Presentata in anteprima a Cannes, la serie è scritta a quattro mani con Ed Brubaker, sceneggiatore per Marvel e DC. Il protagonista ha il volto di Miles Teller, stavolta alle prese con la doppia vita di un poliziotto taciturno e misterioso che agisce nei sobborghi più sordidi per stipulare dubbie alleanze. Alla Croisette sono stati presentati gli episodi quattro e cinque che, a detta del regista, colgono al meglio l’essenza della serie. Per il futuro, invece, già si vocifera di un progetto cinematografico del quale non sono ancora trapelati dettagli. Per il momento Refn raccoglie i frutti di un lavoro che lo ha impegnato per un anno e mezzo, tra cui oltre dieci mesi di riprese che, come confessato alla stampa, lo hanno portato a finire il budget a sua disposizione.
LA GENESI «Stavo lavorando a The Neon Demon. Mi trovavo in macchina, a Los Angeles, anche se io non guido. Stavo riflettendo sul fatto che Netflix sfornasse tantissimi contenuti e il sentire commune portasse gli artisti ad orientarsi verso le piattaforme streaming. Non ho mai guardato molta tv, ma la curiosità era troppa e l’idea di avere una tela bianca capace di cambiare la fruizione dell’intrattenimento m’intrigava moltissimo. Ho pensato a qualcosa legato alla morte e alla religione e mi è venuto subito in mente il titolo. Nel frattempo Amazon, che ha distribuito i miei film, mi ha contattato per chiedermi a cosa stessi lavorando. Due settimane dopo aver ricevuto il progetto sono saliti a bordo».
IL PROTAGONISTA «Shakespeare ha sempre detto che le contraddizioni sono alla base di un buon dramma e sono d’accordo: piace l’idea che il personaggio sia ambiguo e sfuggente. Innesca una curiosità persino più importante della risposta stessa. E ho pensato che Miles Teller fosse l’artista giusto per creare un tale enigma».
LA FORZA DELLE IMMAGINI «Sono cresciuto con una mamma fotografa, intrigato dalla forza delle immagini e dal potere che un click può esercitare. Credo sia la forma più potente di comunicazione. Per questo la storia usa pause e tempi dilatati: il silenzio è una finestra sull’anima e ha un peso specifico enorme, una purezza che a volte ci fa paura».
L’APOCALISSE «Le ultime elezioni mi hanno fatto sentire per la prima volta un alieno negli Stati Uniti. E lo dico perché Copenaghen, la mia città d’origine, è il posto più sicuro e progressista della galassia. Questa serie mi sembra una reazione a quello che sta accadendo nel mondo e sottolinea il fatto che, a mio avviso, l’Apocalisse è vicina e l’umanità sta degenerando. È importante che i ragazzi lo sappiano, loro sono il futuro ma anche i depositari della speranza, in questo racconto rappresentata da una donna, mentre l’uomo si afferma come forza distruttrice».
STREAMING «Lo streaming non vuole essere un’alternativa al cinema, ma di una coesistenza da parte di una fonte di energia che scorre 24 ore al giorno e 7 giorni su 7, capace di dare al pubblico il potere di decidere cosa, dove e quando. Per me è stato come andare ogni giorno sul set a dipingere, in ordine cronologico, e sono felice di presentarlo a Cannes in quello che definirei l’anno zero per un festival che è appena mutato ed entrato nel futuro. Da parte mia, ho aperto ByNWR, una piattaforma ad accesso gratuito, per creare uno spazio di condivisione commune della cultura, basta iscriversi per iniziare un nuovo viaggio».
- Qui potete vedere il trailer di Too Old To Die Young:
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